Uno studio effettuato da ricercatori canadesi e israeliani esclude che l’uso di nitrofurantoina per il controllo delle infezioni delle vie urinarie in gravidanza comporti un potenziale rischio teratogeno.
Uno studio effettuato da ricercatori canadesi e israeliani esclude che l’uso di nitrofurantoina per il controllo delle infezioni delle vie urinarie in gravidanza comporti un potenziale rischio teratogeno.
Il fatto che l’uso di sulfoniluree comporti un aumento del rischio vascolare, finora ipotizzato sulla base di dati non sufficientemente solidi, viene confermato da una revisione statunitense che ha incluso i 33 studi clinici e osservazionali pubblicati fino a dicembre 2011.
Il possibile rischio aritmogeno
Uno studio statunitense ha analizzato la relazione temporale tra la segnalazione di reazioni avverse al VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System dell’FDA) e l’intensità della comunicazione al pubblico sull’argomento.
Una metanalisi coordinata dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston ha individuato un aumento del rischio di cancro del rene con l’impiego di analgesici.
I dati dello studio clinico di fase II ACCORD 16 indicano che l’associazione di radioterapia convenzionale e chemioterapia con cetuximab per il trattamento del cancro dell’ano in fase localmente avanzata comporta un rischio eccessivo di reazioni avverse.
I pediatri delle Università giapponesi di Kyoto e Tochigi descrivono le conseguenze della chemioterapia contro linfomi o leucemie condotta in età pediatrica sulle strutture del sistema nervoso centrale.
Uno studio retrospettivo condotto dall’Università di Chicago e dai Fertility Centers of Illinois esclude che l’impiego di metotrexate per il trattamento della gravidanza ectopica incida negativamente sulla fertilità futura e sugli esiti della fecondazione assistita.
I pazienti in terapia con anticoagulante orale che si sottopongono a chirurgia bariatrica, ovvero chirurgia dell'obesità, sono a rischio aumentato di sanguinamento nei primi mesi dopo l’intervento.
Una revisione condotta dagli psichiatri dell’Università di Chicago esclude che l’impiego di vareniclina nei tentativi di cessazione del fumo si associ a un maggior rischio di eventi neuropsichiatrici. L’analisi ha preso in considerazione due fonti di dati:
80.211.154.110