anomalie congenite

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Gli antidiabetici non insulinici sono sicuri in gravidanza?

Secondo uno studio di coorte multinazionale, l’esposizione periconcezionale a diversi farmaci antidiabetici quali agonisti del GLP-1, sulfaniluree, inibitori della dipeptidil peptidasi 4 e del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 non aumenta il rischio di malformazioni congenite maggiori nel nascituro rispetto all’insulina.
Lo studio, condotto sui dati provenienti da 6 database sanitari e riferiti a 51.826 donne in gravidanza con diabete di tipo 2, ha indagato il rischio teratogeno di diversi farmaci antidiabetici non insulinici assunti in epoca periconcezionale, ovvero da 9
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Gli inibitori di pompa protonica sono sicuri in gravidanza?

L’uso di inibitori di pompa protonica durante il primo trimestre di gravidanza non sembra associarsi a un rischio aumentato di malformazioni congenite maggiori, difetti cardiaci congeniti, palatoschisi, idrocefalo e ipospadia nel nascituro.
Lo suggerisce uno studio di coorte, condotto in Corea del Sud tra il 2011 e il 2019, su 2.696.216 donne in gravidanza di età compresa tra 19 e 44 anni, 40.540 delle quali esposte a inibitori di pompa protonica durante il primo trimestre di gestazione.
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Contraccettivi e rischi teratogeni?

Uno studio prospettico di coorte danese esclude che l’assunzione di contraccettivi orali in coincidenza del concepimento o nel periodo immediatamente successivo abbia effetti teratogeni. I ricercatori hanno incrociato i dati del Medical Birth Register (anni 1997-2001, 880.694 nati vivi) e del Danish National Prescription Register, assumendo che l’esposizione ai contraccettivi (codice ATC G03A comprendente contraccettivi estroprogestinici o solo progestinici per bocca e contraccezione d’emergenza) coincidesse con la prescrizione più vicina alla data del concepimento.
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Il vaccino antinfluenzale non mette a rischio la gravidanza

Una revisione sistematica condotta da ricercatori greci e statunitensi esclude che la vaccinazione antinfluenzale in gravidanza comporti un aumento del rischio di anomalie congenite. L’analisi della letteratura si è concentrata sugli studi pubblicati fino a dicembre 2014 che avevano confrontato popolazioni di donne immunizzate prima del concepimento o durante la gestazione con vaccino trivalente per l’influenza stagionale o con vaccino monovalente per il virus H1N1 e popolazioni di gravide non vaccinate.
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Nuovi dati sugli antidepressivi SSRI in gravidanza

Uno studio frutto della collaborazione del National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities dei CDC di Atlanta e del Dipartimento di Genetica Medica dell’Università della British Columbia di Vancouver ha esplorato l’effetto dell’assunzione in fase periconcezionale di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sul rischio di malformazioni congenite.

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I sostituti della nicotina in gravidanza

Lo studio di maggior ampiezza per ora disponibile sull’impiego dei sostituti nicotinici in gravidanza lascia molte questioni aperte ma sembra escludere che questi aumentino il rischio di anomalie congenite.

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Isotretinoina: informate e sicure

Uno studio statunitense sottolinea che, per contenere il rischio teratogeno associato all’uso di isotretinoina da parte delle donne in età fertile, è utile migliorare il livello di informazione e la capacità di gestire i contraccettivi. I questionari compilati da un gruppo di 100 donne di 18-45 anni seguite presso un ambulatorio di dermatologia dell’Università di Pittsburgh dimostrano che la realtà è ben lontana dalla situazione ideale.

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Non aumenta la teratogenesi con la nitrofurantoina

Uno studio effettuato da ricercatori canadesi e israeliani esclude che l’uso di nitrofurantoina per il controllo delle infezioni delle vie urinarie in gravidanza comporti un potenziale rischio teratogeno. Queste rassicuranti conclusioni derivano da un’analisi retrospettiva su un ampio campione di 105.492 donne (età 15-45 anni, media 29 anni; 1.112 gravidanze  interrotte per ragioni mediche, 3.806 gemellari) seguite presso un unico centro di ostetricia da gennaio 1999 a dicembre 2009.

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Sicuro l’ondansetron in gravidanza

L’impiego dell’ondansetron per il controllo dell’emesi gravidica non insidia la salute del feto. Lo indicano i risultati di uno studio caso-controllo danese che ha analizzato, attingendo dal registro nazionale delle nascite i dati del periodo gennaio 2004-marzo 2011, una serie retrospettiva di 608.385 gravidanze con esposizione o meno al farmaco (rapporto 1:4).

Le stime sono state corrette per l’ospedalizzazione per nausea e vomito, scelta come indicatore proxy della gravità dell’emesi e dell’intensità di impiego di farmaci per il suo controllo.

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