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Mercoledì, Febbraio 21, 2024

Gli antidiabetici non insulinici sono sicuri in gravidanza?

Secondo uno studio di coorte multinazionale, l’esposizione periconcezionale a diversi farmaci antidiabetici quali agonisti del GLP-1, sulfaniluree, inibitori della dipeptidil peptidasi 4 e del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 non aumenta il rischio di malformazioni congenite maggiori nel nascituro rispetto all’insulina.
Lo studio, condotto sui dati provenienti da 6 database sanitari e riferiti a 51.826 donne in gravidanza con diabete di tipo 2, ha indagato il rischio teratogeno di diversi farmaci antidiabetici non insulinici assunti in epoca periconcezionale, ovvero da 90 giorni prima della gravidanza alla fine del primo trimestre di gestazione. L’obiettivo era di far luce sul profilo di sicurezza di questi farmaci a fronte di un aumento delle gravidanze esposte nonostante le prove disponibili limitate.
Dall’analisi non è emerso alcun aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori nei nati da madri esposte ad agonisti del recettore GLP-1 (rischio relativo - RR 0,95, limiti di confidenza al 95% da 0,72 a 1,26), sulfaniluree (RR 1,18, limiti di confidenza al 95% da 0,94 a 1,48), inibitori della dipeptidil peptidasi 4 (RR 0,83, limiti di confidenza al 95% da 0,64 a 1,06) e inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (RR 0,98, limiti di confidenza al 95% da 0,65 a 1,46) rispetto all’insulina.
Nonostante non sia stato rilevato alcun effetto teratogeno legato all’uso degli antidiabetici non insulinici appena prima e durante il primo trimestre di gravidanza, sono necessarie ulteriori ricerche per valutare a pieno la sicurezza di questi farmaci anche nelle fasi più avanzate della gestazione, dato l’uso sempre più diffuso sia per il trattamento del diabete sia di altre condizioni.

Cesta C, Rotem R, et al. Safety of GLP-1 receptor agonists and other second-line antidiabetics in early pregnancy. JAMA Intern Med 2023; DOI:10.1001/jamainternmed.2023.6663.

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