L’assunzione di fluorochinoloni sembra essere associata a un aumento dell’incidenza di aneurismi dell’aorta. Lo segnala uno studio di coorte retrospettivo statunitense svolto sui dati relativi a 27.827.254 pazienti tra i 18 e i 64 anni, senza aneurisma o dissezione dell’aorta in anamnesi, che non avevano ricevuto antibiotici o erano stati ospedalizzati di recente.
L’uso di fluorochinoloni si associa a un aumento del rischio di aneurisma dell’aorta. Per giungere a questa conclusione, un gruppo di ricercatori svedesi e danesi ha utilizzato retrospettivamente i dati dei registri nazionali svedesi di mortalità, di prestazioni sanitarie in regime ambulatoriale o di ricovero e di prescrizione di farmaci relativi al periodo luglio 2006-dicembre 2013.
Il trattamento con fluorochinoloni si associa al rischio di ipertensione endocranica benigna (pseudotumor cerebri secondario). Lo suggerisce uno studio caso-controllo canadese che ha utilizzato i dati del LifeLink Database, un registro nazionale sulle prestazioni sanitarie, relativo a 6.110.723 pazienti di 15-60 anni (età 15-60 anni, età media 33,8 anni, 93% donne). Sono stati individuati come casi (n=339) i pazienti con diagnosi di ipertensione endocranica benigna.
Uno studio caso-controllo condotto presso l’Università di Vancouver stabilisce una associazione fra l’uso di alcuni fluorochinoloni e l’insorgenza di uveite. In una coorte di maschi di 40-85 anni seguita per oltre 10 anni si sono registrati 13.313 casi di uveite, ciascuno dei quali è stato appaiato a 10 soggetti di controllo.
Si conferma il legame fra trattamento con fluorochinoloni e diverse forme di neuropatia, alcune clinicamente rilevanti come la sindrome di Guillain-Barré. L’analisi delle 46.257 segnalazioni riconducili a questa classe di farmaci pervenute nel periodo 1997-2012 al sistema di sorveglianza passiva dell'FDA, l’Adverse Event Reporting System, ha individuato 539 casi di neuropatia periferica (l’1% degli eventi), e 48 casi di sindrome di Guillain-Barré (il 9% dei casi di neuropatia). In genere si trattava di donne (età media 48 anni).
L’impiego di moxifloxacina e levofloxacina sarebbe associato a un aumento del rischio di danno epatico acuto nell’anziano. Lo suggerisce uno studio di popolazione caso-controllo condotto per 9 anni nella provincia canadese dell’Ontario.
Secondo uno studio caso-controllo canadese
80.211.154.110