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Inibitori di pompa protonica e infezioni gravi nei bambini

I risultati di uno studio di coorte francese suggeriscono che l’esposizione a inibitori di pompa protonica in età pediatrica aumenti il rischio di infezioni gravi di origine sia batterica sia virale.
Lo studio, condotto sui registri sanitari nazionali, ha incluso 1.262.424 bambini che hanno ricevuto almeno un trattamento tra inibitori di pompa protonica, anti H2, antiacidi e alginati per una malattia da reflusso gastroesofageo o altri disturbi gastrici.
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Ferro in vena e aumento di infezioni

La somministrazione endovenosa di ferro sembra associarsi a un aumento del rischio di infezioni rispetto all’assunzione per via orale o al non uso.
Lo rileva una revisione sistematica con metanalisi di 154 studi controllati e randomizzati, pubblicati tra il 1966 e il gennaio 2021, per un totale di 32.920 partecipanti.
Dall’analisi è emerso che l’aumento del rischio (rischio relativo 1,17, limiti di confidenza al 95% da 1,04 a 1,31) è indipendente dai livelli ematici di ferro in partenza, dal tipo di preparazione endovenosa utilizzata e dall’esposizione a dosi singole o
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Glucocorticoidi e rischio infettivo in pazienti con artrite reumatoide

L’assunzione di glucocorticoidi, anche a basse dosi (5 mg al giorno o meno), sembra aumentare significativamente e in modo dose dipendente il rischio di infezioni gravi nei pazienti affetti da artrite reumatoide, già in terapia con farmaci antireumatici che modificano il decorso della malattia.

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Il profilo di sicurezza degli inibitori dei checkpoint immunitari

Gli eventi avversi più comuni durante il trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari sono immunomediati e includono disturbi generali, gastrointestinali e respiratori.

Questi farmaci sembrano anche aumentare il rischio di cardiopatia ischemica e insufficienza cardiaca, eventi avversi meno noti che richiedono di essere approfonditi da ulteriori studi.

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Inibitori di pompa protonica e mortalità

L’assunzione prolungata di inibitori di pompa protonica sarebbe associata a un eccesso, pur piccolo, di mortalità conseguente a patologie cardiovascolari, insufficienza renale cronica e tumori di esofago e stomaco.

La notizia viene da uno studio longitudinale di coorte statunitense, che fa seguito alle segnalazioni presenti in letteratura sugli eventi avversi collegati agli inibitori di pompa protonica.

I ricercatori hanno analizzato 214.467 anziani trattati ex novo con un farmaco antiulcera: 157.625 con un inibitore di pompa protonica e 56.842 con un anti H2.

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I rischi degli antibiotici nelle residenze sanitarie assistenziali

La prescrizione inappropriata (per intensità e indicazioni) di antibiotici agli anziani ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali ha conseguenze negative sulla salute non solo di quelli che li assumono direttamente ma anche di tutti gli ospiti lungodegenti. A queste conclusioni è giunta un’indagine longitudinale in aperto condotta dai ricercatori dell’Università di Toronto nell’arco di un biennio su 110.656 ultrasessantaseienni residenti in 607 residenze assistenziali dell’Ontario.

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Attenzione alle infezioni gravi quando si cura la psoriasi

Lo studio PSOLAR (Psoriasis Longitudinal Assessment and Registry), longitudinale, che ha raccolto i dati in 93 centri nel mondo (41 in Nord America, 37 in Europa e nel Medio Oriente, 15 in America Latina) ha permesso di individuare i trattamenti farmacologici per la psoriasi che favoriscono le infezioni gravi.   

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Eventi avversi con l’acido nicotinico

Nel corso di uno studio clinico, coordinato dall’Università di Oxford, sull’efficacia del trattamento aggiuntivo con acido nicotinico e laropiprant (quest’ultimo è l’analogo sintetico dell’acido nicotinico stesso, la cui associazione dovrebbe contenere le vampate, uno dei suoi effetti avversi più caratteristici) alla terapia ipocolesterolemizzante standard con statine, è emersa un’elevata incidenza di eventi avversi nel gruppo di intervento.

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Rischiose le alte dosi di steroidi nel trauma spinale

Uno studio condotto presso l’università di Tokyo segnala che l’impiego di alte dosi di steroidi in pazienti con trauma spinale acuto aumenta il rischio di effetti avversi. Queste conclusioni sono frutto dell’analisi retrospettiva dell’archivio elettronico Japanese Diagnosis Procedure Combination database, cui aderiscono tutti gli ospedali universitari giapponesi e, su base volontaria, gli altri ospedali, e che contiene i dati sanitari raccolti nel secondo semestre di ogni anno.

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