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Lunedì, Ottobre 15, 2012

Reazioni avverse dopo iniezione intravitreale di inibitori dell’angiogenesi

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Uno studio di popolazione canadese esclude che la somministrazione intravitreale di un inibitore del VEGF e dell’angiogenesi per il controllo della degenerazione maculare retinica comporti un significativo aumento del rischio di complicanze cardiovascolari e/o tromboemboliche. L’ipotesi è stata verificata su un campione di 91.378 pazienti anziani (età media 81,8 anni, 40% maschi) residenti nella provincia canadese dell’Ontario con malattia retinica diagnosticata tra il 1° aprile 2006 e il 31 marzo 2011, nell’ambito del quale sono stati registrati 1.477 ricoveri per ictus ischemico, 2.229 per infarto del miocardio, 1.059 per tromboembolia venosa e 2.623 per scompenso cardiaco. Ciascun caso è stato associato a 5 soggetti di controllo sempre selezionati dal campione con malattia retinica, appaiati in base all’anagrafe, il quadro clinico nei 5 anni precedenti e la presenza di diabete e senza storia di ciascuna delle condizioni considerate. E’ stato calcolato il tasso di esposizione ai due farmaci nei 180 giorni precedenti l’evento per i casi e nei 180 giorni precedenti la data di riferimento per i controlli (la data dell’evento nel rispettivo caso). Dopo aggiustamento per i fattori di confondimento, i casi e i controlli avevano la stessa probabilità di essere stati esposti nei 180 giorni precedenti sia a bevacizumab (odds ratio e limiti di confidenza al 95% per ictus 0,95, 0,68-1,34; per l'infarto 1,04, 0,77-1,39; per la tromboembolia venosa 0,81, 0,49-1,34; per scompenso 1,21, 0,91-1,62) sia a ranibizumab (odds ratio e limiti di confidenza al 95% per ictus 0,87, 0,68-1,10; per infarto 0,9, 0,72-1,11; per tromboembolia venosa 0,88, 0,67-1,16; per scompenso 0,87, 0,7-1,07). Una sottoanalisi sui pazienti che avevano fatto uso esclusivamente di uno dei due farmaci ha anche stabilito, per confronto diretto, la loro sostanziale equivalenza (bevacizumab vs ranibizumab: odds ratio e limiti di confidenza al 95% per ictus 1,03, 0,67-1,60; per infarto 1,23, 0,85-1,77; per tromboembolia venosa 0,92, 0,51-1,69; per scompenso cardiaco 1,35, 0,93-1,95).

In conclusione i dati dello studio smentiscono, confortati da grandi numeri, che il trattamento delle degenerazione maculare retinica aumenti il rischio di complicanze circolatorie in pazienti comunque già a rischio per l’età o le comorbidità

Campbell RJ, Gill SS, et al. Adverse events with intravitreal injection of vascular endothelial growth factor inhibitors: nested case-control study.  BMJ 2012;345:e4203 doi: 10.1136/bmj.e4203.

e-mail ricercatore: rob.campbell@queensu.ca

 

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