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Levotiroxina e fratture

Sono stati pubblicati i risultati di uno studio caso-controllo nidificato dal quale è emerso un aumento dose-dipendente del rischio di fratture in pazienti anziani in terapia con levotiroxina.1
La coorte era rappresentata da pazienti di Toronto, in Canada, di età compresa tra i 70 e i 105 anni con almeno una prescrizione di levotiroxina tra il 2002 e il 2007. I casi, pazienti ricoverati in ospedale con una diagnosi di frattura, sono stati abbinati a un massimo di 5 controlli, che non avevano riportato fratture.
Sono stati inclusi nello studio 213.511 utilizzatori di levotiroxina; di questi 22.236 (10,4%) hanno riportato almeno una frattura. All’interno del gruppo dei casi, 20.514 (92,3%) erano utilizzatori attuali (il 15% di questi assumeva levotiroxina a basse dosi, il 53,2% a un dosaggio intermedio e il 31,8% a un dosaggio elevato). Le dosi cumulative alte e medie (>0,093 mg/die e 0,044- 0,093 mg/die) erano associate a un aumento significativo del rischio di frattura rispetto ai dosaggi più bassi (odds ratio 3,45 e 2,62 rispettivamente).
Pur riconoscendo i limiti dello studio, gli autori sostengono che il rischio di fratture nella popolazione anziana in trattamento con levotiroxina risulta significativamente aumentato e raccomandano quindi una maggiore attenzione nel monitoraggio di tale trattamento, con particolare attenzione a un eventuale adeguamento della dose nelle popolazioni più vulnerabili.

Bibliografia: 
  1. Brit Med J 2011;342:d2238. CDI #rrr#

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