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Mercoledì, Febbraio 22, 2012

Cadute da farmaci

Uno studio caso-controllo di popolazione effettuato dai ricercatori dell’Università di Auckland ha dimostrato che esiste una associazione fra assunzione di farmaci e cadute accidentali. Un gruppo di 335 adulti di 25-60 anni con storia di ricovero entro 48 ore da una caduta cadute domestica è stato confrontato con un gruppo di controllo di 352 soggetti appaiati per età. Dopo correzione per i fattori di confondimento demografici, anagrafici e relativi allo stile di vita (in particolare l’assunzione di alcol o di sostanze di abuso), è risultato che il fatto di assumere due o più farmaci si associava a un aumento significativo del rischio di cadute  (odds ratio 2,5, limiti di confidenza al 95% da 1,3 a 4,8). Il maggior rischio di questi incidenti, alcuni dei quali fatali e occorsi anche a persone giovani, si è riscontrato con i farmaci antipertensivi (odds ratio 3,1, limiti di confidenza al 95% da 1,6 a 6) e gli ipolipemizzanti (odds ratio 2,5, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 5,5). Non è stata osservata alcuna associazione tra cadute e impiego di broncodilatatori, antinfiammatori, corticosteroidi e, sorprendentemente, farmaci psicotropi.

E' pertanto importante nella pratica clinica, anche di fronte a pazienti giovani, avere presente che prescrizioni multiple di farmaci aumentano il rischio di cadute accidentali.

Kool B, Ameratunga S, Robinson E. Association between prescription medications and falls at home among young and middle-aged adults. Injury Prevention 2012; doi:10.1136/injuryprev-2011-040202.

e-mail ricercatore: b.kool@auckland.ac.nz

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