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Gli insegnamenti del vecchio dietilstilbestrolo

Le conseguenze dell’uso del dietilstilbestrolo, somministrato fino al 1971 a milioni di donne, si vedono fino a oggi. Uno studio statunitense(1) ha raccolto a distanza di tanti anni i dati cumulativi di tre studi iniziati appunto negli anni settanta e continuati con il follow up delle donne le cui madri erano state trattate durante la gravidanza con il dietilstilbestrolo (4.653 con madri trattate rispetto a 1.927 controlli).
I rischi cumulativi vanno tutti nella stessa direzione: rischio di infertilità 33,3% per le trattate rispetto a 15,5% nei controlli (hazard ratio 2,37), di aborto spontaneo 50,3% rispetto a 38,6% (hazard ratio 1,64), di parto pretermine 53,3% rispetto a 17,8% (hazard ratio 4,68), di perdita fetale nel secondo trimestre di gravidanza 16,4% rispetto a 1,7% (hazard ratio 3,77), di gravidanza ectopica 14,6% rispetto a 2,9% (hazard ratio 3,72), di preeclampsia 26,4% rispetto a 13,7% (hazard ratio 1,42), di natimortalità 8,9% rispetto a 2,6% (hazard ratio 2,45), di menopausa precoce 5,1% rispetto a 1,7% (hazard ratio 2,35), di neoplasia intraepiteliale cervicale di grado 2 o maggiore 6,9% rispetto a 3,4% (hazard ratio 2,28) e di cancro della mammella dopo i 40 anni 3,9% rispetto a 2,2% (hazard ratio 1,82).
Le conseguenze a distanza di tempo dell’uso di alcuni farmaci devono far riflettere e rendere sempre più efficienti i meccanismi di controllo sulla sicurezza prima dell’immissione in commercio di una nuova molecola.

Bibliografia: 
  1. N Engl J Med 2011;365:1304-14. CDI #fff#

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