Nessun allarmismo, ma un po’ di attenzione
Il Rapporto 2011 dell’Osservatorio ARNO Bambini segnala che in oltre il 30% dei trattamenti antibiotici in età pediatrica viene impiegata una cefalosporina.1 Tra le cefalosporine, le prescrizioni del ceftriaxone hanno visto un incremento di oltre il 75% dal 2001 al 2008.2 Peraltro, il ceftriaxone non è esente dal rischio di reazioni avverse, tanto da risultare la cefalosporina di III generazione con il maggior numero di segnalazioni in età pediatrica, dalle quali non sempre emerge però un uso appropriato, se si considerano le indicazioni autorizzate di questo farmaco.3
Sembra essere la tetralogia di Fallot il rischio che corrono i bambini nati da madri trattate con fluconazolo per un’infezione fungina nel primo trimestre di gravidanza. Diversi case report hanno riportato la comparsa di difetti congeniti associati all’assunzione di alte dosi di fluconazolo per infezioni micotiche gravi durante la gravidanza, poco si sapeva però finora dell’effetto di dosi più basse.
Delle molte classi di antipertensivi, solo i calcioantagonisti sembrano associarsi in caso di uso prolungato a un aumento del rischio di cancro della mammella nelle donne in post menopausa.
Il frequente uso di farmaci per regolare la pressione e l’alta incidenza del tumore della mammella hanno spinto, anche sulla base di sporadiche e poco attendibili segnalazioni, alcuni ricercatori statunitensi a condurre uno studio retrospettivo di popolazione caso-controllo per vedere se ci fosse o meno una relazione tra antipertensivi e questa forma di tumore.1
Non solo pancreatite, ma anche tumori del pancreas: gli incretinomimetici sono sotto osservazione per la loro sicurezza d’uso
Una classe di antidiabetici orali
Fumo di sigaretta: che cosa si sta inalando?
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