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Venerdì, Dicembre 31, 2021

Tossicità polmonare da simvastatina

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La terapia con simvastatina può associarsi a rari casi di pneumopatia interstiziale. Lo suggerisce uno studio retrospettivo, condotto su 34 pazienti con sospetta tossicità polmonare da simvastatina, che ha indagato il ruolo dei fattori farmacogenetici e delle terapie concomitanti nello sviluppo di tale sindrome.
Nel 70,5% dei casi la tossicità polmonare era dovuta all’uso della simvastatina in concomitanza con farmaci inibitori o substrati del CYP3A4 in grado di aumentarne la biodisponibilità, o con tre o più farmaci con il potenziale di indurre acidosi favorendo la conversione della simvastatina nella forma lattonica, farmacologicamente inattiva, ma tossica.
La presenza di polimorfismi genetici associati a ridotta attività di enzimi o trasportatori noti per svolgere un ruolo chiave nel metabolismo della simvastatina spiegava la tossicità polmonare solo nel 20% dei casi.
Lo studio ha anche valutato l’effetto della sospensione o sostituzione della simvastatina con un’altra statina sul decorso della interstiziopatia polmonare. In tutti i casi in cui la simvastatina è stata sospesa o sostituita con una statina idrofila, come la rosuvastatina, si è osservato un significativo miglioramento o una stabilizzazione clinica. Per contro, la sostituzione della simvastatina con un’altra statina lipofila come l’atorvastatina si associava a un peggioramento del quadro clinico.
Nella pratica, nei pazienti con tossicità polmonare indotta da simvastatina che devono continuare ad assumere un farmaco ipolipemizzante è essenziale considerare da un lato le proprietà metaboliche di eventuali farmaci assunti in concomitanza, dall’altro il cambiamento della terapia ricorrendo a una statina idrofila.

Jessurun N, Drent M, et al. Role of drug-gene interactions and pharmacogenetics in simvastatin-associated pulmonary toxicity. Drug Saf 2021; DOI: 10.1007/s40264-021-01105-8.

80.211.154.110