news / Giovedì, Ottobre 20, 2022
Giovedì, Ottobre 20, 2022

Lupus eritematoso indotto da inibitori di pompa protonica

Principio attivo: 
Uno studio di farmacovigilanza, condotto su due database di segnalazione spontanea, VigiBase e il sistema di farmacovigilanza francese, ha riscontrato una potenziale associazione tra l’uso di farmaci inibitori di pompa protonica e l’insorgenza di lupus eritematoso.
Tra le otre 21 milioni di segnalazioni raccolte dal database dell’OMS tra il 1985 e il 2019, sono stati individuati 625 casi di lupus eritematoso associato a farmaci inibitori di pompa protonica. Da un lato, l’analisi di disproporzionalità ha rilevato un tasso di segnalazione di lupus eritematoso significativamente aumentato per lansoprazolo (Reporting Odds Ratio - ROR, 1,97, limiti di confedenza al 95% da 1,65 a 2,36), esomeprazolo (ROR 1,84, limiti di confidenza al 95% da 1,60 a 2,13) e omeprazolo (ROR 1,87, limiti di confidenza al 95% da 1,63 a 2,13).
Dall’altro, l’approfondimento di 49 segnalazioni provenienti dal sistema di farmacovigilanza francese, raccolte nello stesso periodo, ha evidenziato che questi farmaci sono associati non solo a lupus eritematoso cutaneo isolato, perlopiù subacuto, ma anche a lupus eritematoso sistemico con o senza coinvolgimento cutaneo.
Nella pratica clinica, in caso di comparsa di lupus eritematoso in corso di trattamento con inibitori di pompa protonica, occorre prendere in considerazione la sospensione della terapia e, laddove possibile, il ricorso ad altri farmaci soppressori della secrezione acida gastrica.

Bataille P, Lebrun-Vignes B, et al. Proton pump inhibitors associated with drug-induced lupus erythematosus. JAMA Dermatol 2022; DOI:10.1001/jamadermatol.2022.2421

80.211.154.110