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Inibitori della 5α-reduttasi e depressione

L’uso di inibitori della 5α-reduttasi, farmaci indicati per l’iperplasia prostatica benigna e l’alopecia androgenetica, sembra associarsi a un aumentato rischio di depressione, ma non di demenza e suicidio.
A rilevarlo è uno studio di coorte basato sui registri nazionali svedesi, che ha incluso 2.236.876 uomini d’età compresa tra i 50 e i 90 anni, 70.645 (3,2%) dei quali hanno iniziato un trattamento con finasteride e 8.774 (0,4%) con dutasteride tra il 2005 e il 2018.
Obiettivo dello studio era chiarire la relazione tra l’uso di inibitori della 5α-reduttasi e depressi
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Anticolinergici sulla strada della demenza?

L’esposizione a vari tipi di anticolinergici si assocerebbe a un aumento del rischio di demenza.

Il dato proviene da uno studio caso-controllo britannico nell’ambito di una coorte che ha valutato 58.769 pazienti con demenza e 225.574 controlli.

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Anticolinergici e aumento del rischio di confusione mentale o demenza

L’impiego di anticolinergici negli anziani si associa a un aumento dei ricoveri per episodi di confusione mentale e demenza. La segnalazione proviene dall’analisi retrospettiva su un arco temporale di 2 anni effettuata dall’Università di Adelaide sul programma assistenziale dell’Australian  Department of  Veterans’ Affairs. Tra gli iscritti al programma, tutti ultrasessantenni, c’era chi aveva fatto uso di quantitativi alti o moderati di questa classe di farmaci.

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