L'efficacia del vaccino Astra Zeneca è maggiore se il tempo tra le due dosi è più lungo delle sei settimane previste all'inizio. Se la seconda dose viene somministrata a 3 mesi dalla prima dose, l'efficacia passerebbe dal 55% all'81% secondo questo studio che raccoglie i dati di 4 trial con oltre 17.000 partecipanti.
A parte l'efficacia dei vaccini anti COVID-19, per la quale sono comunque aperti ancora molti interrogativi come la durata della protezione nel tempo, la sicurezza rimane un elemento fondamentale per la quale deve esserci un sistema efficiente di rilevazione degli eventi avversi e una loro interpretazione. Questo articolo inquadra la questione
Pubblicati i primi dati di efficacia del vaccino anti COVID-19 Moderna sulle varianti inglese (B.1.1.7) e sudafricana (B.1.351) di SARS-CoV-2. Mentre l'attività neutralizzante degli anticorpi prodotti in risposta al vaccino controlla anche la variante inglese, per quella sudafricana l'efficacia è molto meno chiara e richiede ulteriori studi.
I Paesi ad alto reddito hanno prenotato o acquistato il 51% delle dosi di vaccino anti COVID-19 disponibili per i propri cittadini. Peccato che la popolazione dei Paesi più sviluppati sia solo il 14% dell'intera popolazione mondiale. Si è creato così uno squilibrio, con i Paesi a basso reddito ulteriormente svantaggiati nella corsa al vaccino. Questo articolo descrive la preoccupante situazione.
L'anafilassi dopo un vaccinazione anti COVID-19 con vaccini a mRNA è un evento raro, in uno studio statunitense si è osservato un tasso di 4,7 casi per milione di dosi somministrate del vaccino Pfizer-BioNTech e 2,5 casi per milione di dosi somministrate del vaccino Moderna.
Non basta avere i vaccini anti COVID-19 autorizzati per battere la pandemia, occorre anche che siano prodotti in quantità adeguate, che abbiamo un prezzo abbordabile, che siano distribuiti in maniera efficiente, che siano disponibili in loco in qualunque parte del mondo. Questo studio di sanità pubblica analizza da questo punto di vista i 26 candidati vaccini anti COVID-19 più importanti
L'arrivo dei vaccini anti COVID-19 pone anche un problema di onomastica. Il Programma dell'OMS sui nomi internazionali non proprietari dei principi attivi segnala la preoccupazione che i vari vaccini anti COVID-19 non vengano riconosciuti con un nome unico e distintivo, creando così una grande confusione. Solo pochi per ora sono stati assegnati, per esempio il principio attivo del vaccino Pfizer-Biontech si chiama tozinameran, ma nessuno conosce il vaccino con questo nome...
L'AIFA ha pubblicato i dati di vaccinovigilanza con le segnalazioni raccolte dall'inizio della vaccinazione anti COVID-19 al 26 gennaio 2021. I due vaccini finora usati si dimostrano sicuri. Le segnalazioni riguardano soprattutto eventi avversi non gravi (92% dei casi) che si verificano il giorno stesso della vaccinazione o il successivo.
L'articolo riporta i risultati di fase 3 che sono stati usati dalle agenzie regolatorie per il rilascio dell'autorizzazione all'uso del vaccino anti COVID-19 a mRNA di Moderna: emerge un'efficacia del 94,1% a fronte di un buon profilo di sicurezza con un numero di eventi avversi gravi sovrapponibile tra vaccino e placebo.
I ricercatori dell'azienda farmaceutica produttrice, la Clover Biopharmaceuticals, pubblicano i dati di fase 1 di un vaccino anti COVID-19 a subunità proteica adiuvato. Il vaccino è composto fa una forma trimerica stabilizzata di proteina spike e da due adiuvanti. Il candidato vaccino da solo non stimola una risposta adeguata, ma con gli adiuvanti ottiene risposte soddisfacenti sia sul piano dell'immunità umorale sia su quello cellulare, tanto da indurre a proseguire con le fasi successive di sperimentazione.
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