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Fotosensibilità da farmaci

Fototossicità e fotoallergia sono i due meccanismi che possono scatenare una fotodermatite indotta da farmaco

Negli ultimi anni si sta registrando un incremento dell’incidenza di reazioni di fotosensibilità dovute a farmaci sistemici o topici, profumi, cosmetici o piante medicinali. 1,2,3 A ciò si aggiungono anche la riduzione dello strato di ozono con conseguente incremento delle radiazioni UV, l’incremento dell’uso delle lampade abbronzanti e la sensibilità individuale ai raggi ultravioletti che dipende da svariati fattori genetici, quali per esempio la cheratinizzazione anormale della pelle, i disturbi metabolici e le anomalie nella pigmentazione o riparazione del DNA.1,2,4 Le reazioni avverse da farmaco da fotosensibilità vengono classificate come fotodermatiti primarie, ossia reazioni esagerate a dosi solitamente innocue di radiazioni nel range dell’ultravioletto e del visibile.2,5,6 La maggior parte dei farmaci fotosensibilizzanti presenta uno spettro d’azione che generalmente si trova nel range degli UVA (320-400 nm) e a volte degli UVB (290-320 nm).5,6 I disturbi da fotosensibilità si verificano solitamente nelle zone esposte al sole, compreso il viso, il collo, le mani e gli avambracci, con l’eccezione del cuoio capelluto, nella zona retroauricolare e periorbitale e nell’area sotto il mento.6 In alcuni casi la reazione può estendersi a tutto il corpo.2,3 Le reazioni di fotosensibilizzazione solitamente sono simili a un’intensa scottatura solare (comparsa di eritema, edema, papule, reazioni orticarioidi con eventuale formazione di vescicole), che a sua volta viene considerata una risposta patologica normale all’esposizione solare. 2,3 La diagnosi si basa principalmente sull’area della pelle danneggiata e su un’analisi accurata della storia clinica, ossia sul tempo di manifestazione del sintomo in relazione all’esposizione agli UV.4 I farmaci somministrati possono scatenare una fotodermatite farmaco-indotta attraverso due principali meccanismi: la fototossicità o la fotoallergia (Tabella 1).1-5

Tabella 1 - Differenze tra le reazioni fototossiche e fotoallergiche5,8

 Reazione fototossicaReazione fotoallergica
IncidenzaAlta (le più comuni)Bassa (le meno comuni)
Quantità di sostanza fotosensibilizzanteAbbondantePoca
Dose dipendenzaSìNo
Necessità di una precedente esposizioneNoSì
Meccanismo d’azioneReazione non immune, la luce reagendo con alcune componenti dei farmaci produce delle sostanze chimiche tossiche per le membrane cellulari o per il DNAReazione immunologica cellulo-mediata (tipo IV) dovuta all’attivazione da parte della luce di sostanze chimiche contenute nei farmaci
Tempo di esposizioneDa minuti a ore24-72 ore
DistribuzioneSolamente nella parte della pelle esposta al soleNella parte della pelle esposta al sole, può diffondersi a zone non esposte
Aspetto clinicoEsagerata scottaturaDermatite da contatto
IstopatologiaNecrosi epidermicaSpongiosi epidermica, infiammazione del derma
Pigmentazione alterataComune

Non comune

 

Se l’eruzione è diffusa è molto probabile che sia avvenuta un’esposizione a una sostanza fotosensibilizzante assunta per via sistemica, mentre se è localizzata si tratta presumibilmente di una reazione di un fotosensibilizzante topico.6 Non sempre è possibile distinguere chiaramente se una reazione è di tipo fototossico o fotoallergico e uno stesso farmaco può rendersi responsabile di entrambe le reazioni.2 Talvolta le proprietà fotosensibilizzanti di alcuni farmaci sono utilizzate per trattare patologie della cute, degli occhi o neoplastiche. 4,5 I principali farmaci fotosensibilizzanti sono: le tetracicline, i chinolonici, l’amiodarone, le fenotiazine, ilmetotrexato, i FANS, la sulfonamide, i diuretici e gli ipoglicemizzanti.2 Nella Tabella 2 si riportano i farmaci maggiormente coinvolti.1-3,6 I FANS per uso topico rappresentano una categoria di particolare interesse, soprattutto alla luce della pubblicazione della “Nota informativa importante” dell’AIFA dell’aprile del 20117 sull’uso di ketoprofene per via topica2 ed eventi avversi di ipersensibilità e fotosensibilizzazione.2,7

Tabella 2 - Elenco dei principali farmaci per categoria terapeutica che possono indurre reazioni fototossiche e fotoallergiche1-3,6

Gruppo terapeuticoFarmaciReazione fototossicaReazione fotoallergica
Contraccettivi oralies. etinilestradiolo + gestodene, etinilestradiolo + desogestrelNoSì
Farmaci cardiovascolariDiltiazemSìNo
 AmiodaroneSìNo
DiureticiFurosemideSìNo
 IdroclorotiazideSìSì
FANSKetoprofeneSìSì
 NaproxeneSìNo
 CelecoxibNoSì
 SalicilatiNoSì
NeuroletticiImipraminaSìNo
 FenotiazineSìSì
AntimicrobiciTetraciclineSìNo
 ChinoloniciSìSì
 SulfonamideSìNo
AntifunginiVoriconazoloSìNo
 KetoconazoloSìSì
 ItraconazoloSìSì
 GriseofulvinaSìSì
Ipoglicemizzanti oraliSulfoniluree (glipizide)SìSì
RetinoidiIsotretinoinaSìNo
Farmaci citotossiciFluorouracile, VinblastinaNdNd
 Dacarbazina, ProcarbazinaNdNd
 MetotrexatoNdNd

 

Tabella 3 - Dati della Rete nazionale di farmacovigilanza

Reazione avversa a farmaci (N. totale)N. femmine (%)Età (N. schede)N. gravi (%); N. non gravi (%); N. nd (%)Farmaci più sospettati (N. schede)
Fotosensibilità: reazione (312)152 (49%)1-16 anni (6)49 (16%)ketoprofene (76)
  18-65 anni (196)115 (37%)Lomefloxacina (40)
  >65 anni (110)148 (47%)amiodarone (17)
    diclofenac (8)
    Levofloxacina (8)
Fotoallergia (76)41 (54%)0-16 anni (3)10 (13%)ketoprofene (18)
  18-65 anni (50)14 (18%)Lomefloxacina (11)
  >65 anni (23)52 (69%)Piroxicam (3)

 

La Rete nazionale di farmacovigilanza al 31/12/2011 conteneva 388 schede di segnalazione di fotosensibilità da farmaci, 76 di queste classificate come fotoallergiche (Tabella 3). Il trattamento delle fotodermatiti farmaco- indotte prevede innanzitutto l’identificazione e l’eliminazione dell’agente scatenante, in seguito l’utilizzo di trattamenti sintomatici, corticosteroidi topici, antistaminici, antibatterici topici per prevenire le infezioni se la pelle viene danneggiata e, nei casi gravi, corticosteroidi sistemici.3,8 Per evitare, invece, che si manifestino le reazioni di fotosensibilità sarebbe indispensabile non esporsi alla luce solare diretta (anche quando il cielo è velato), compreso il solarium durante il trattamento, oppure sostituire il farmaco con uno non fotosensibilizzante o addirittura sospenderlo.1-3 Se ciò non fosse possibile, occorre proteggere le parti trattate dal sole, indossare abiti molto coprenti e cappelli a tese larghe, utilizzare creme con filtri protettivi solari (SPF 30+, 50+) per le aree del corpo che rimangono ugualmente esposte, indossare occhiali da sole con filtri per UV.1-3 Infine, se il farmaco è in una formulazione topica occorre lavarsi accuratamente e in maniera prolungata le mani dopo ogni uso.3,7 Nonostante si parli di un aumento dell’incidenza delle reazioni di fotosensibilizzazione, attualmente non è ancora possibile stimare la reale incidenza. 8 Da una parte probabilmente i medici e i dermatologi classificano tali reazioni come dermatiti da contatto o eczemi, e dall’altra i cittadini non segnalano ai medici le reazioni avverse perché le considerano come delle semplici scottature.8 Ciò che ne deriva è una limitata pubblicazione di articoli e/o rassegne.3 E’ quindi importante che i segnalatori pongano attenzione anche su questa tipologia di reazioni, soprattutto ora che è iniziata la stagione estiva.

Bibliografia: 
  1. Cutan Ocul Toxicol 2012;17:1-10. CDI #fff#
  2. ISF 2007;3. CDI #fff#
  3. Drug Saf 2002;25:345-72. CDI #fff#
  4. Prescrire Int 2009;18:208-11. CDI #fff#
  5. Dtsch Arztebl Int 2011;108:135-41. CDI #nff#
  6. Coll Antropol 2007;31:63-7. CDI NS
  7. AIFA 2011, Nota informativa importante, www.agenziafarmaco.it
  8. Expert Opin Drug Saf 2007;6:431-43. CDI NS

Paola D’Incau
farmacista, Feltre (Belluno)

Sibilla Opri
Servizio di Farmacologia, AOUI,Verona

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