Infliximab e reazioni avverse cardiache
L’infliximab è un inibitore del TNFα ampliamente utilizzato nel trattamento dell’artrite reumatoide e del morbo di Crohn. Le reazioni avverse più comuni riportate includono febbre, mal di testa, nausea e affaticamento. Nel corso del 2006, nella banca dati del GIF, è pervenuta una segnalazione di infarto miocardico e una segnalazione di trombosi coronarica.
Nella letteratura scientifica sono disponibili alcuni case report sulla possibile correlazione tra infusione di infliximab e infarto miocardico acuto, tuttavia i dati riportati sono controversi.
Un case report riferisce il caso di una paziente, senza patologie cardiache pregresse, che in seguito a somministrazione di infliximab ha mostrato elevati livelli di enzimi cardiaci e cambiamenti dell’elettrocardiogramma successivi all’infusione. Gli stessi autori evidenziano che la comparsa di danni cardiaci è stata descritta in soggetti trattati con qualunque inibitore del TNFα, tuttavia in studi clinici randomizzati tale evento si è verificato con una minore frequenza rispetto al gruppo trattato con placebo (
Lo studio ATTACH2, il cui obiettivo era quello di dimostrare che bloccando i livelli elevati di TNFα nei pazienti con CHF si potesse ottenere un miglioramento della patologia, è stato interrotto prematuramente a causa della comparsa di eventi avversi quali ospedalizzazione (21,6% infliximab, 10,2% placebo) decesso (5,9% infliximab, 0% placebo) o mancanza di efficacia. I pazienti ricevevano 10 mg/kg di farmaco tramite infusione endovenosa 3 volte al giorno per un periodo di tempo superiore alle 6 settimane. Alla luce dei risultati ottenuti, gli autori hanno suggerito che gli antagonisti del TNF-α possono aumentare, anziché diminuire, la tossicità cardiaca del TNF-α.
Al contrario, uno studio pubblicato sull’American Journal of Medicine nel 20043, che aveva l’obiettivo di determinare la frequenza di attacchi cardiaci in pazienti affetti da artrite reumatoide e il potenziale beneficio correlato all’utilizzo di inibitori del TNFα (infliximab ed etanercept), ha dimostrato che gli attacchi cardiaci erano significativamente meno frequenti (p
Si sottolinea, infine, che la scheda tecnica dell’infliximab riporta tra le controindicazioni l’insufficienza cardiaca da moderata a severa e consiglia particolari precauzioni in quei soggetti con insufficienza cardiaca di grado lieve.
- Cardiology in Review 2006;14: 50–52
- Circulation. 2003;107:3133-3140.
- Am J Med. 2004 Mar 1;116(5):305-11.