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Martedì, Giugno 1, 2004
Mezzi di contrasto e gravi reazioni cardiovascolari
Già nel 2002 era stato osservato un incremento pari al 53% delle reazioni avverse a carico dei farmaci diagnostici, i mezzi di contrasto. Questo trend si era mantenuto anche nel 2003 (per il solo iopromide l’incremento era stato del 142%), ma continua ad essere rilevante anche nel primo semestre dell’anno in corso.
Particolarmente interessanti sono le reazioni avverse a carico dell’apparato cardiovascolare, che spaziano dall’arrossamento (flushing) all’infarto miocardico. Le tabelle sottostanti riportano il numero di segnalazioni da mezzi di contrasto presenti nel database del GIF con la percentuale di reazioni cardiovascolari e il dettaglio delle stesse.
Ancora in questo semestre si sono avuti, come reazioni gravi, un angina pectoris, un infarto miocardico ed un arresto cardiaco.
Le molecole considerate sono quelle attualmente più utilizzate, ossia i composti non-ionici a bassa osmolarità che comprendono: iodamide, iopamidolo, ioexolo, iopromide, iomeprolo, iopentolo, ioversolo, iobitriolo, iodixanolo (unico ad avere una iso-osmolarità).
Nel foglietto illustrativo di quasi tutte queste specialità (ad eccezione dello iopamidolo, iodamide…) sono riportate reazioni dell’apparato cardiovascolare come ipotensione e situazioni più gravi come arresto cardiaco.
In una review pubblicata recentemente (1) viene spiegato un nesso causale tra alcuni effetti indesiderati (di tipo emodinamico) e la tipologia della molecola. In particolare l’ipotensione e la sensazione di calore può essere legata all’osmolarità e al volume iniettato del mezzo di contrasto. Le molecole a bassa osmolarità presentano una minore incidenza di tali reazioni avverse ma non ne sono esenti; anche lo stato dell’eventuale malattia coronaria incide sul possibile sviluppo di effetti collaterali. Iopromide e iodixanolo inducono dilatazione in condizioni coronariche normali ma costrizione in condizioni di stenosi.
Nello stesso articolo sono citati come possibili depressioni del nodo atrio- ventricolare, fibrillazione ventricolare e tachicardia. Tuttavia tali fenomeni il più delle volte comportano cambiamenti asintomatici dell’ECG, con un profilo più favorevole dei mezzi a bassa osmolarità.
Gli spunti di riflessione finale possono essere vari: se da una parte possono non stupire particolarmente effetti indesiderati cardiovascolari per quei farmaci diagnostici utilizzati nell’ambito cardiologico (per cui esiste una causalità) che vengono riportati nel foglietto illustrativo e reperibili in letteratura (ad esempio iomeprolo) qualche interrogativo suscita lo iopamidolo, utilizzato per indagini del tubo digerente e che non riporta in scheda tecnica nè controindicazioni nè reazioni avverse di tipo cardiovascolare. Oltretutto nel database è uno dei mezzi di contrasto con un più peggiore profilo di tollerabilità cardiaca.
Particolarmente interessanti sono le reazioni avverse a carico dell’apparato cardiovascolare, che spaziano dall’arrossamento (flushing) all’infarto miocardico. Le tabelle sottostanti riportano il numero di segnalazioni da mezzi di contrasto presenti nel database del GIF con la percentuale di reazioni cardiovascolari e il dettaglio delle stesse.
Principio attivo | N. segn. Totali | N. segn. con reazioni cardiovascolari | % |
---|---|---|---|
iobitridolo | 11 | 2 | 18% |
iodamide | 5 | 1 | 20% |
iodixanolo | 56 | 3 | 5% |
ioexolo | 22 | 5 | 23% |
iomeprolo | 230 | 38 | 17% |
iopamidolo | 121 | 33 | 27% |
iopentolo | 19 | 1 | 5% |
iopromide | 223 | 45 | 20% |
ioversolo | 36 | 6 | 17% |
Nel foglietto illustrativo di quasi tutte queste specialità (ad eccezione dello iopamidolo, iodamide…) sono riportate reazioni dell’apparato cardiovascolare come ipotensione e situazioni più gravi come arresto cardiaco.
Reazione | Iobi tridolo | Ioda mide | Iodi xanolo | Ioex olo | Iome prolo | Iopa midolo | Iope ntolo | Iopro mide | Iove rsolo |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
ANGINA PECTORIS | 1 | 1 | |||||||
ARITMIA | 1 | 1 | 1 | ||||||
ARRESTO CARDIACO | 1 | 1 | 5 | 3 | 9 | ||||
ARROSSAMENTO (FLUSHING) | 10 | 7 | 7 | 2 | |||||
BRADICARDIA | 5 | 1 | 1 | ||||||
CIANOSI | 1 | 5 | 1 | 4 | 1 | ||||
FIBRILL. CARDIACA | 1 | ||||||||
INFARTO MIOCAR. | 1 | 1 | |||||||
INSUF.CIRCOLATORIA | 2 | 5 | |||||||
IPERTENSIONE | 1 | 3 | 3 | 10 | 1 | ||||
IPERTENSIONE: PEGG. | 1 | 1 | |||||||
IPOTENSIONE | 3 | 16 | 16 | 12 | 2 | ||||
ISCHEMIA MIOCAR. | 1 | 1 | |||||||
POLSO DEBOLE | 1 | ||||||||
TACHICARDIA | 2 | 4 | 2 | 2 | |||||
TROMBOFLEBITE SUP. DEL BRACCIO | 1 |
Nello stesso articolo sono citati come possibili depressioni del nodo atrio- ventricolare, fibrillazione ventricolare e tachicardia. Tuttavia tali fenomeni il più delle volte comportano cambiamenti asintomatici dell’ECG, con un profilo più favorevole dei mezzi a bassa osmolarità.
Gli spunti di riflessione finale possono essere vari: se da una parte possono non stupire particolarmente effetti indesiderati cardiovascolari per quei farmaci diagnostici utilizzati nell’ambito cardiologico (per cui esiste una causalità) che vengono riportati nel foglietto illustrativo e reperibili in letteratura (ad esempio iomeprolo) qualche interrogativo suscita lo iopamidolo, utilizzato per indagini del tubo digerente e che non riporta in scheda tecnica nè controindicazioni nè reazioni avverse di tipo cardiovascolare. Oltretutto nel database è uno dei mezzi di contrasto con un più peggiore profilo di tollerabilità cardiaca.
Bibliografia:
- Drug Safety 2002; 25 (15):1079-98