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Martedì, Giugno 1, 2004
Cotrimossazolo e reazioni ematologiche
Nel corso di questo semestre sono pervenute al GIF 13 segnalazioni di ADR imputabili al cotrimossazolo, di queste più della metà sono rappresentate da reazioni ematologiche: 2 leucopenie, 1 porpora e 5 trombocitopenie.
Nell’intero data-base vi sono 38 segnalazioni riportanti 48 reazioni ematologiche da cotrimossazolo, suddivise come riportato nella tabella sottostante:
Dall’analisi delle segnalazioni è emerso che il farmaco è stato somministrato per via endovenosa in un solo caso per il trattamento di una polmonite da P. Carinii. Nella maggior parte dei casi (13 su 35) il farmaco è invece stato somministrato per il trattamento di infezioni a carico del tratto urinario.
La scheda tecnica delle specialità medicinali a base di cotrimossazolo riporta tra gli effetti indesiderati discrasie ematiche quali: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia megaloblastica, trombopenia, leucopenia, anemia emolitica, porpora, ipoprotrombinemia, metaemoglobinemia, alterazione del metabolismo dei folati.
In letteratura sono riportati vari case-reports in merito a discrasie ematiche occorse durante la terapia con cotrimossazolo verificatesi nella maggior parte dei casi a carico di bambini o di adulti affetti da HIV.
Lawson e Paice, in una review relativa alle ADR da cotrimossazolo, affermano che casi di tossicità grave sono rari, ma quando si verificano tra le reazioni più frequenti si annoverano trombocitopenia e leucopenia (1).
Da uno studio di Keisu et al., in cui sono state analizzate le segnalazioni di discrasie ematiche registrate in Svezia in 10 anni, è emerso che l’incidenza di suddette ADR è 5,3 per milione DDD, quindi l’incidenza complessiva di qualsiasi reazione ematologica correlata al cotrimossazolo sembra essere bassa; inoltre da questo studio è emerso che le reazioni gravi si manifestano più facilmente in pazienti anziani (2).
I dati indicano che il rischio di reazioni ematologiche anche se concreto è comunque abbastanza raro; tuttavia va prestata molta attenzione ai pazienti affetti da AIDS e va evitata la somministrazione del cotrimossazolo in pazienti che presentano carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) o acido folico (3). Dall’analisi dei dati presenti nel data-base Analisi Qualitativa delle Prescrizioni Farmaceutiche (AQPF) del Friuli Venezia Giulia è emerso che solo lo 0.04% dei soggetti nel 2003 e 0.09% nel 1° semestre 2004 hanno assunto cotrimossazolo per via endovenosa.
Inoltre la maggior parte delle prescrizioni (57,6% nel 2003 e 59,9% nel 1° semestre 2004) sono state effettuate a pazienti di età compresa tra i 41 e gli 80 anni.
Dando uno sguardo ai consumi a livello nazionale (Fonte Progetto SFERA) si riscontra che negli ultimi 3 anni la spesa per cotrimossazolo è diminuita di oltre il 27%. Anche le prescrizioni si sono ridotte nel medesimo periodo, passando da 6,60 DDD per 1000 ab. residenti/die nel 2001 a 5,77 DDD per 1000 ab. residenti/die del 2003 (-12,6%). Inoltre valutando la tipologia della forma farmaceutica è risultato che solo una minima parte delle prescrizioni (0.20% nel 2001 e 2002 e 0.13% nel 2003) sono rappresentate da forme iniettabili, più spesso utilizzate in pazienti affetti da AIDS:
Reazione | N° segnalazioni |
---|---|
AGRANULOCITOSI | 1 |
ANEMIA | 3 |
ANEMIA EMOLITICA | 1 |
APLASIA MIDOLLARE | 1 |
EOSINOFILIA | 1 |
LEUCOPENIA | 13 |
LINFOADENOPATIA CERVICALE | 1 |
PANCITOPENIA | 4 |
PORPORA | 6 |
PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA | 1 |
TROMBOCITOPENIA | 16 |
TOTALE | 48 |
La scheda tecnica delle specialità medicinali a base di cotrimossazolo riporta tra gli effetti indesiderati discrasie ematiche quali: agranulocitosi, anemia aplastica, anemia megaloblastica, trombopenia, leucopenia, anemia emolitica, porpora, ipoprotrombinemia, metaemoglobinemia, alterazione del metabolismo dei folati.
In letteratura sono riportati vari case-reports in merito a discrasie ematiche occorse durante la terapia con cotrimossazolo verificatesi nella maggior parte dei casi a carico di bambini o di adulti affetti da HIV.
Lawson e Paice, in una review relativa alle ADR da cotrimossazolo, affermano che casi di tossicità grave sono rari, ma quando si verificano tra le reazioni più frequenti si annoverano trombocitopenia e leucopenia (1).
Da uno studio di Keisu et al., in cui sono state analizzate le segnalazioni di discrasie ematiche registrate in Svezia in 10 anni, è emerso che l’incidenza di suddette ADR è 5,3 per milione DDD, quindi l’incidenza complessiva di qualsiasi reazione ematologica correlata al cotrimossazolo sembra essere bassa; inoltre da questo studio è emerso che le reazioni gravi si manifestano più facilmente in pazienti anziani (2).
I dati indicano che il rischio di reazioni ematologiche anche se concreto è comunque abbastanza raro; tuttavia va prestata molta attenzione ai pazienti affetti da AIDS e va evitata la somministrazione del cotrimossazolo in pazienti che presentano carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi (G6PD) o acido folico (3). Dall’analisi dei dati presenti nel data-base Analisi Qualitativa delle Prescrizioni Farmaceutiche (AQPF) del Friuli Venezia Giulia è emerso che solo lo 0.04% dei soggetti nel 2003 e 0.09% nel 1° semestre 2004 hanno assunto cotrimossazolo per via endovenosa.
Inoltre la maggior parte delle prescrizioni (57,6% nel 2003 e 59,9% nel 1° semestre 2004) sono state effettuate a pazienti di età compresa tra i 41 e gli 80 anni.
Dando uno sguardo ai consumi a livello nazionale (Fonte Progetto SFERA) si riscontra che negli ultimi 3 anni la spesa per cotrimossazolo è diminuita di oltre il 27%. Anche le prescrizioni si sono ridotte nel medesimo periodo, passando da 6,60 DDD per 1000 ab. residenti/die nel 2001 a 5,77 DDD per 1000 ab. residenti/die del 2003 (-12,6%). Inoltre valutando la tipologia della forma farmaceutica è risultato che solo una minima parte delle prescrizioni (0.20% nel 2001 e 2002 e 0.13% nel 2003) sono rappresentate da forme iniettabili, più spesso utilizzate in pazienti affetti da AIDS:
Bibliografia:
- Lawson DH, Paice BJ. Adverse reaction to trimethoprim-sulfamethoxazole. Rev Infect Dis 1982; Mar-Apr; 4(2):429-33
- Keisu M, Wiholm BE, Palmblad J. Trimethoprim-sulfamethoxazole-associated blood dyscrasias. Ten years’ experience of the Swedish spontaneous reporting system. J Intern Med 1990. Oct;228(4):353-60
- Snipes CJ. Trimethoprim-sulfamethoxazole – a review of use in children. Ped Pharm 1998. April 4(4)