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Domenica, Aprile 30, 2017

Rischio di glaucoma con bevacizumab

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Uno studio di coorte condotto nella provincia canadese della British Columbia fa emergere i rischi associati alla somministrazione ripetuta e ravvicinata di bevacizumab per via intravitreale. I ricercatori hanno selezionato i pazienti con degenerazione maculare essudativa che nel periodo 2009-2013 avevano ricevuto la prima iniezione dell’inibitore del fattore di crescita endoteliale e hanno poi confrontato i 74 casi che erano stati operati di glaucoma e 740 soggetti di controllo appaiati per età (media 81 anni) e caratteristiche della malattia. E’ emerso che la probabilità dell’intervento oculistico cresceva con il numero delle iniezioni di bevacizumab ricevute, fino a raggiungere la significatività con ≥7 iniezioni all’anno (rischio relativo rispetto a ≤3 iniezioni all’anno 2,48, limiti di confidenza al 95% da 1,25 a 4,93). Sempre stando ai dati statistici, un’intensità di trattamento di 4-6 iniezioni all’anno non sembrava avere un impatto sfavorevole (rischio relativo 1,65, limiti di confidenza al 95% da 0,84 a 3,23). L’ipotesi è che il farmaco comporti un aumento persistente della pressione oculare che può condurre nel tempo allo sviluppo di glaucoma. La raccomandazione è di trovare un equilibrio tra le esigenze di rallentare la malattia degenerativa e di evitare le ricadute sfavorevoli del trattamento.

Eadie BD, Etminan M, et al. Association of repeated intravitreous bevacizumab injections with risk for glaucoma surgery. JAMA Ophthalmol 2017; DOI:10.1001/jamaophthalmol.2017.0059. e-mail ricercatore: etminanm@mail.ubc.ca

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