Il dolore senza cura di Marta
Una reazione tanto rara quanto grave
Una reazione tanto rara quanto grave
I pazienti anziani sembrano dare maggiore importanza agli eventi avversi piuttosto che ai benefici di un trattamento farmacologico, rispetto ai medici che lo prescrivono.
Nelle linee guida quasi sempre nella valutazione di un trattamento farmacologico ha un peso maggiore l’efficacia rispetto ai potenziali effetti dannosi e ciò è ampiamente condiviso da parte della classe medica Tuttavia questo giudizio non è in sintonia con quanto pensano i pazienti.
Il Lareb, il Centro di farmacovigilanza olandese, ha reso noto un segnale su terbinafina e disturbi dell’udito.
La terbinafina è un farmaco utilizzato nel trattamento delle infezioni micotiche cutanee. Gli effetti avversi più comuni associati all’uso orale sono: artralgie, mialgie, reazioni cutanee e gastrointestinali. Nel 2009 l’AIFA aveva identificato un segnale su questo farmaco e i disturbi dell’olfatto.
Dolore acuto e dismenorrea primaria: sono queste le due condizioni nelle quali l’uso della nimesulide ha un rapporto benefici/ rischi favorevole. Il farmaco non va invece più usato per il dolore da osteoartrosi.
Sono queste le conclusioni della revisione sistematica dell’Agenzia europea dei medicinali sulla nimesulide. Il Comitato per i prodotti medicinali per uso umano (CHMP) ha analizzato i risultati di diversi studi epidemiologici, le segnalazioni disponibili sulle reazioni avverse (specie gastroenteriche ed epatiche) e i dati della letteratura scientifica.
Su richiesta della Commissione Europea, a seguito di un aumentato numero di segnalazioni di cancro della vescica in soggetti trattati con pioglitazone, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea dell’EMA ha concluso la propria revisione dei medicinali contenenti pioglitazone, dopo che la Francia aveva sospeso il farmaco sul suo territorio.
Grida allo scandalo una lettera inviata da due ricercatori del Centro Cochrane di Copenaghen e pubblicata dal British Medical Journal.1 I due hanno chiesto all’EMA di avere gli studi clinici e i protocolli degli studi controllati e randomizzati condotti sulla fluoxetina e utilizzati per l’autorizzazione all’immissione in commercio. L’EMA ha risposto che trattandosi di un farmaco vecchio i dati erano detenuti dall’Agenzia regolatoria britannica, in quanto membro di riferimento per questa molecola.
L’ausilio tecnologico evita sicuramente molti errori (specie nell’interpretazione delle ricette) ma non riduce il numero di errori che possono portare a eventi avversi da farmaco.
Recenti dati sottolineano la necessità di utilizzare registri nazionali e internazionali o altri database di ampia portata per delineare la sicurezza a breve e a lungo termine dei farmaci biologici.
La storia della sospensione delle formulazioni orali di buflomedil da parte dell’EMA merita qualche riflessione.
I social network hanno avuto uno sviluppo travolgente in questi anni: quasi 700 milioni di persone sono ormai collegate su Facebook e altre importanti reti stanno crescendo.
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