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Domenica, Novembre 10, 2024
Ridistribuzione dei farmaci antitumorali inutilizzati: una soluzione contro gli sprechi che fa bene all’ambiente
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Ridistribuire i farmaci antitumorali orali inutilizzati, opportunamente conservati, emerge come una pratica vantaggiosa per l’ambiente, un’alternativa ecologica allo smaltimento convenzionale.
A dirlo è un recente studio condotto in quattro ospedali olandesi e che ha visto coinvolti 1.071 pazienti oncologici con prescrizioni di farmaci antitumorali orali (tra cui idrossicarbamide, lenalidomide, olaparib, pomalidomide, sunitinib e temozolomide) tra il 2021 e il 2023. Durante lo studio, i farmaci inutilizzati venivano raccolti dalle farmacie ospedaliere e, previa verifica della loro qualità, ridistribuiti ad altri pazienti, invece di essere destinati all’incenerimento. A garanzia della qualità, ai pazienti venivano forniti materiali, come sacchetti sigillati e indicatori di temperatura, per mantenere l’integrità e la sicurezza dei medicinali. L’obiettivo principale dello studio era valutare i benefici ambientali derivanti dalla ridistribuzione dei farmaci e identificare strategie per migliorarne l’efficienza ecologica.
Sebbene inizialmente l’uso di materiali, come gli indicatori di temperatura, comportasse un impatto ambientale aggiuntivo, i benefici sono diventati evidenti con un utilizzo mirato di tali strumenti, esclusivamente per i farmaci sensibili alla temperatura con una soglia massima di conservazione di 25°C. Questo approccio ha permesso un risparmio medio di 1,9 kg di CO₂- equivalente per paziente all’anno (limiti di confidenza al 95% da 1,4 a 2,6 kg), paragonabile a evitare di percorrere 15 km con un’auto a benzina nel corso di un anno intero.
Ogni anno, milioni di farmaci, inclusi quelli oncologici, vengono scartati per motivi come la scadenza, variazioni nelle prescrizioni o mancato utilizzo e smaltiti tramite incenerimento con un notevole impatto ambientale. La sostenibilità di queste pratiche di smaltimento è una questione critica, in particolare per i farmaci antitumorali, spesso costosi e con alti tassi di inutilizzo.
Il risparmio di CO₂, osservato nel programma di ridistribuzione dei farmaci oncologici, seppur limitato, rappresenta un passo importante verso una gestione più sostenibile. Se questa pratica fosse ottimizzata e adottata su larga scala, anche per altri medicinali ad alto impatto ambientale, potrebbe portare a una significativa riduzione delle emissioni di gas serra contribuendo a diminuire l’impatto ecologico del settore sanitario.
Smale E, Ottenbros A, et al. Environmental outcomes of reducing medication waste by redispensing unused oral anticancer drugs. JAMA Netw Open 2024; DOI:10.1001/jamanetworkopen.2024.38677.