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Sabato, Aprile 30, 2016

Prevenire la nefropatia da mezzo di contrasto

Principio attivo: 
Secondo una revisione sistematica finanziata dall’Agency for Healthcare Research and Quality statunitense solo la N-acetilcisteina è in grado di contenere il danno renale indotto dalla somministrazione di mezzo di contrasto. Gli autori hanno escluso gli studi che si riferivano a mezzi di contrasto iperosmolari, non più usati nella pratica clinica, e hanno riconsiderato 86 studi controllati e randomizzati pubblicati dal 1998 al 2015 che avevano confrontato, N-acetilcisteina, sodio bicarbonato, statine e acido ascorbico aggiunti all’infusione per via endovenosa o endoarteriosa di fisiologica rispetto alla fisiologica da sola. Una riduzione clinicamente e statisticamente significativa del rischio di danno renale iatrogeno (definito come aumento della creatinina >25% rispetto al basale o >0,5 mg/dl nei primi 3 giorni successivi all’indagine radiologica) è emersa con N-acetilcisteina. In particolare risultava protettiva in tre diversi confronti: 1. a basso dosaggio associata alla fisiologica rispetto alla sola fisiologica (rapporto di rischio 0,75, limiti di confidenza al 95% da 0,63 a 0,89) 2. a dosaggio normale associata alla fisiologica rispetto alla sola fisiologica nei pazienti che avevano ricevuto un mezzo di contrasto iposmolare (rapporto di rischio 0,69, limiti di confidenza al 95% da 0,58 a 0,84) 3. a dosaggio normale associata alla fisiologica e a una statina rispetto alla N-acetilcisteina associata alla sola fisiologica (rapporto di rischio 0,52, limiti di confidenza al 95% da 0,29 a 0,93). Relativamente agli altri farmaci (acido ascorbico, sodio bicarbonato e statine) non sono state raggiunte conclusioni significative dal punto di vista statistico, talora anche per la limitata disponibilità di dati. C’era però un tendenza protettiva del sodio bicarbonato rispetto alla fisiologica in caso di mezzi di contrasto iposmolari, di statine più fisiologica rispetto a sola fisiologica e di acido ascorbico rispetto alla fisiologica. La nefropatia da mezzo di contrasto è un problema tutt’altro che trascurabile nella pratica clinica, anche perché spesso i pazienti che necessitano di esami radiologici con contrasto hanno una compromissione della funzione renale già in atto, per comorbilità o più semplicemente per ragioni anagrafiche. I mezzi di contrasto di ultima generazione sono meno dannosi, ma è importante avere la possibilità di migliorare la nefropotezione con interventi mirati. Questa revisione dimostra solo per l’N-acetilcisteina associata o meno a statine una provata efficacia.
Subramaniam RM, Suarez-Cuervo C, et al. Effectiveness of prevention strategies for contrast-induced nephropathy. A systematic review and meta-analysis. Ann Intern Med 2016;164:406-16. e-mail ricercatore: rwilsob@jhmi.edu
80.211.154.110