news / Martedì, Ottobre 21, 2014
Martedì, Ottobre 21, 2014

Non rara la retinopatia da idrossiclorochina

Principio attivo: 
Reazione: 

 

Ampiamente usata nel trattamento di varie malattie autoimmuni, l'idrossiclorochina può causare una retinopatia tossica irreversibile. Il dato era già emerso ma considerato raro negli utilizzatori a breve termine e per le forme gravi della maculopatia. Non c'erano però ad oggi dati sull'uso a lungo termine del farmaco, tipico in queste condizioni.

Al riguardo è stato condotto uno studio retrospettivo caso-controllo su una banca dati sanitaria statunitense con 3,4 milioni di iscritti, tra i quali sono stati identificati 2.361 pazienti in trattamento cronico con idrossiclorochina da almeno cinque anni.

La prevalenza globale di retinopatia era molto superiore all'atteso (7,5% dei malati) e variava rispetto alla dose giornaliera (per una dose superiore a 5,0 mg/kg die odds ratio 5,67, limiti di confidenza al 95% da 4,14 a 7,79) e alla durata d'uso (per un periodo superiore ai 10 anni odds ratio 3,22, limiti di confidenza al 95% da 2,20 a 4,70).

Un dosaggio compreso tra 4,0 e 5,0 mg/kg die si associava a un basso rischio dopo 10 anni di trattamento (<2%), che aumentava però fino quasi al 20% dopo 20 anni di cura.

Tra i fattori di rischio di retinopatia emergevano la presenza di una nefropatia (odds ratio 2,08, limiti di confidenza al 95% da 1,44 a 3,01) e di una terapia concomitante con tamoxifene (odds ratio 4,59, limiti di confidenza al 95% da 2,05 a 10,27).

In base a questi risultati il dosaggio di idrosiclorochina da impiegare dovrebbe essere il più basso possibile e comunque inferiore ai 5 mg/kg die.

 

Melles R, Marmor F. The risk of toxic retinopathy in patients on long-term hydroxycloroquine therapy. JAMA Ophthalmol 2014;DOI:10.1001/jamaophthalmol.2014.3459

80.211.154.110