L’uso di inibitori della fosfodiesterasi 5 aumenta il rischio di disturbi oculari?

L’uso regolare di farmaci inibitori della fosfodiesterasi 5 si associa a un aumentato rischio di eventi oculari gravi, tra i quali la neuropatia ottica ischemica, il distacco sieroso della retina e l’occlusione vascolare retinica.

A suggerirlo è un ampio studio di coorte condotto sui dati di 213.033 uomini utilizzatori abituali di inibitori della fosfodiesterasi 5 (sildenafil, tadalafil, vardenafil e avanafil) per la disfunzione erettile. I membri della coorte sono stati seguiti fino alla diagnosi di neuropatia ottica ischemica, distacco sieroso della retina o occlusione vascolare retinica e a ciascun caso (n=1.146) sono stati abbinati quattro controlli (n=4.584) che non assumevano inibitori della fosfodiesterasi 5.

Rispetto ai non utilizzatori, coloro che assumevano questi farmaci avevano un aumentato rischio di sviluppare distacco sieroso della retina (Incidence Rate Ratio aggiustato – IRR - 2,58, limiti di confidenza al 95% da 1,55 a 4,30), occlusione vascolare retinica (IRR 1,44, limiti di confidenza al 95% da 0,98 a 2,12) e neuropatia ottica ischemica (IRR 2,02, limiti di confidenza al 95% da 1,14 a 3,58).

Anche se l’esatto meccanismo con cui questi farmaci provochino disturbi oculari non è ancora stato chiarito, si ipotizza che sia l’occlusione vascolare retinica sia la neuropatia ottica ischemica siano causate dall’ipotensione sistemica associata all’uso di inibitori della fosfodiesterasi 5 con conseguente ipoperfusione oculare, mentre il distacco sieroso della retina dal rilassamento della muscolatura liscia coroidale con congestione della coroide.

Nella pratica clinica, gli utilizzatori di inibitori della fosfodiesterasi 5 devono essere informati della possibilità di sviluppare disturbi oculari gravi e avvisare il proprio medico in caso di comparsa di disturbi visivi.