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Domenica, Novembre 10, 2019

Carenza di vitamina D: dall’AIFA arriva la nota 96

La vitamina D va prescritta a ragion veduta e soprattutto non ci sono prove della sua efficacia preventiva in ambito oncologico e cardiologico.
 
L’AIFA al riguardo ha pubblicato la nota 96, che disciplina la prescrizione a carico del Servizio Sanitario Nazionale dei farmaci con indicazione “prevenzione e trattamento della carenza di vitamina D (colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio, calcifediolo) negli adulti (>18 anni).
 
Indipendentemente dalla determinazione del 25-idrossicolecalciferolo [25(OH) D], la prescrizione è opportuna in:
 
  • persone istituzionalizzate,
  • donne in gravidanza o in allattamento,
  • persone affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante.
 
 
Previa determinazione del 25(OH) D, invece, la prescrizione è indicata in caso di:
 
  • persone con livelli sierici di 25(OH) D <20 ng/ml e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate),
  • persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D,
  • persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la correzione dell’ipovitaminosi dovrebbe essere propedeutica all’inizio della terapia,
  • una terapia di lunga durata con farmaci interferenti col metabolismo della vitamina D,
  • malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto.
 
 
Pochi giorni dopo la divulgazione della nota, l’AIFA ha pubblicato un’integrazione, precisando che la nota si riferisce esclusivamente alla prevenzione e al trattamento della carenza di vitamina D, prescindendo dall’indicazione terapeutica riportata nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto, e che non si applica alla popolazione pediatrica.
 
Per quanto riguarda infine l’uso della vitamina D come prevenzione in ambito oncologico e cardiologico “risultati di trial clinici randomizzati di elevata numerosità non hanno confermato l’ipotesi di efficacia. Nonostante l’impiego di dosi relativamente elevate (2.000 UI/die e 100.000 UI/mese) le popolazioni trattate non presentavano vantaggi in termini di eventi prevenuti rispetto ai trattati col placebo”.

AIFA, nota 96. https://www.aifa.gov.it/nota-96 (ultimo accesso novembre 2019).

AIFA, chiarimenti sulla nota 96 https://www.aifa.gov.it/-/vitamina-d-chiarimenti-sulla-nota-96 (ultimo accesso novembre 2019)

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