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Mercoledì, Aprile 6, 2022

C’è un’associazione tra l’indapamide e la rabdomiolisi?

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Un’analisi di 28 casi di rabdomiolisi associati a indapamide, segnalati al database dell’OMS VigiBase, suggerisce una possibile correlazione tra la somministrazione del farmaco e l’evento che sarebbe mediata dalla riduzione della caliemia e della natriemia indotte dal farmaco.
In 18 casi, sono state segnalate infatti anche ipocaliemia o iponatriemia, inclusi quattro casi in cui entrambi questi eventi sono stati co-riportati. L’indapamide è risultato l’unico farmaco sospetto in nove di queste 18 segnalazioni e il dechallenge positivo è stato menzionato in 13 di esse.
Nei restanti dieci casi, senza ipocaliemia o iponatriemia, sono stati identificati però farmaci concomitanti, quali statine e gemfibrozil, noti per aumentare il rischio di danno muscolare.
In due segnalazioni, infine, la liquirizia è stata utilizzata in concomitanza con l’indapamide prima che si verificassero ipocaliemia e rabdomiolisi. In questi due casi è stata osservata una relazione temporale più stretta tra l’aggiunta di liquirizia al trattamento a lungo termine con indapamide e la rabdomiolisi, suggerendo un ruolo causale della liquirizia o la possibile conseguenza di un’interazione.
Sulla base della revisione delle segnalazioni e della valutazione della causalità, gli autori hanno concluso che l’indapamide può associarsi a rabdomiolisi indotta da ipocaliemia o iponatriemia.
Gli operatori sanitari devono essere consapevoli di questo potenziale evento avverso associato all’indapamide, in particolare in presenza di altri fattori di rischio per ipocaliemia e iponatriemia.

Yue QY, Caduff-Janosa P. Indapamide-induced rhabdomyolysis: an evaluation of case reports in VigiBase using the Bradford Hill criteria. Drugs Real World Outcomes 2022; DOI:10.1007/s40801-022-00295-6.

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