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Domenica, Luglio 31, 2022

Antimuscarinici e delirium negli anziani

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Secondo uno studio caso-controllo su quasi cinquemila nuovi utilizzatori di ossibutinina e solifenacina, d’età superiore a 65 anni, l’uso di ossibutinina aumenta il rischio di delirium.
Lo studio, condotto utilizzando i dati di un ospedale neozelandese, ha incluso 4.818 ultrasessantacinquenni con una diagnosi di delirium di nuova insorgenza tra il 2005 e il 2015, esposti ad almeno uno degli antimuscarinici di interesse (ossibutinina o solifenacina) per il trattamento dell’incontinenza urinaria.
Dall’analisi dei dati è emerso che l’uso di ossibutinina si associa a un aumentato rischio di delirium (odds ratio - OR - 2,06, limiti di confidenza al 95% da 1,07 a 3,96), contrariamente alla solifenacina per la quale non è stata riscontrata alcuna relazione con questo evento (OR 0,89, limiti di confidenza al 95% da 0,64 a 1,23).
L’associazione tra l’ossibutinina e l’insorgenza di delirium è risultata statisticamente significativa sia nei pazienti anziani con demenza, più esposti al rischio di delirium (OR 1,25, limiti di confidenza al 95% da 0,05 a 26,9) sia in quelli senza demenza (OR 2,11, limiti di confidenza al 95% da 1,08 a 4,13). D’altra parte, la solifenacina non era associata al delirium in nessuna delle due sottocoorti.
È probabile che l’affinità dell’ossibutinina per i recettori muscarinici centrali M1 e M2 giochi un ruolo nell’insorgenza del delirium, contrariamente alla solifenacina che è altamente selettiva per il sottotipo recettoriale M3 vescicale. Pertanto, la scelta del trattamento con un agente selettivo del recettore M3 deve essere presa in considerazione in particolare nei soggetti anziani con deterioramento cognitivo preesistente più esposti al rischio di delirium.

Nishtala P, Chyou T. Risk of delirium associated with antimuscarinics in older adults: a case-time-control study. Pharmacoepidemiol Drug Saf 2022;DOI:10.1002/pds.5480.

80.211.154.110