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Triptani ed eventi cerebro e cardiovascolari

Focus Farmacovigilanza 2013;79(11):4

I triptani sono farmaci agonisti selettivi dei recettori serotoninergici 1b/d utilizzati in terapia come antiemicranici. A causa della loro capacità di provocare vasocostrizione questi farmaci possono causare, sebbene raramente, gravi reazioni avverse di natura ischemica (per esempio infarto del miocardio e sindrome coronarica acuta) e, pertanto, il loro utilizzo viene controindicato in pazienti con anamnesi di malattie cardiovascolari o particolari fattori di rischio per tali condizioni.
Uno studio1 recentemente pubblicato ha analizzato gli eventi avversi cardiaci e vascolari associati all’assunzione di un qualsiasi triptano segnalati fra il 2004 e il 2010 all’FDA Adverse Event Reporting System. I risultati dello studio hanno messo in evidenza diversi eventi avversi gravi che, a causa della loro rarità, sarebbero stati difficilmente osservabili attraverso fonti di dati diverse dalla segnalazione spontanea. Fra questi eventi ce n’erano alcuni inattesi o per cui la relazione causale non è stata ancora stabilita con certezza: eventi ischemici cerebrovascolari (compreso l’infarto cerebrale), aneurismi e dissezioni arteriose (per esempio la dissezione dell’arteria carotide) ed eventi vascolari correlati alla gravidanza (ipertensione gestazionale e infarto della placenta). Anche l’AIFA, con una Nota informativa importante dell’aprile scorso,2 ha messo al corrente i medici di una serie di casi di eventi avversi cerebro e cardiovascolari avvenuti successivamente all’utilizzo di eletriptan, in alcuni dei quali il farmaco era controindicato. Sebbene non sia possibile stabilire con certezza l’effettiva relazione causale tra farmaco ed evento avverso attraverso i singoli casi segnalati, sulla base dell’attività vasocostrittiva dei triptani non è possibile escludere che essi abbiano avuto un ruolo determinante nell’insorgenza degli eventi cerebro e cardiovascolari sopra menzionati. Pertanto, prima di prescrivere un triptano i medici dovrebbero valutare con attenzione i rischi e i benefici, evitando la somministrazione in caso di controindicazione (per esempio patologie cardiovascolari). Si consiglia, inoltre, di monitorare il trattamento in modo da poterlo interrompere ai primi sintomi di eventi avversi cardiovascolari.

Bibliografia: 
  1. Cephalalgia 2013;DOI:10.1177/0333102413499649. CDI
  2. AIFA - Nota informativa importante su Relpax 05/04/2013.

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