Metoclopramide ed effetti neurologici
Che cosa succede
Una nota informativa importante congiunta di AIFA ed EMA è stata pubblicata il 22 gennaio 2014 per comunicare le indicazioni aggiornate e la posologia per ridurre al minimo il rischio di effetti indesiderati, in particolare neurologici, nei soggetti trattati con metoclopramide.
Qual è il problema
Nel dicembre 2011 l’EMA, su richiesta dell’Agenzia del farmaco francese per problemi relativi all’efficacia e alla sicurezza correlati a tossicità neurologica e cardiovascolare, ha avviato un riesame a livello europeo del rapporto rischi-benefici della metoclopramide nelle varie fasce di età. Dal riesame è emerso che il rischio di effetti indesiderati di tipo neurologico (per esempio sintomi extrapiramidali acuti e discinesia tardiva irreversibile) è maggiore in caso di terapia ad alte dosi o di lunga durata. Il rischio, inoltre, è maggiore nei bambini che negli adulti.
In condizioni croniche, i rischi di reazioni avverse a livello neurologico superano i benefici. La metoclopramide, quindi, non deve essere usata nelle indicazioni croniche (per esempio gastroparesi, dispepsia, reflusso gastroesofageo).
Nei bambini, l’uso della metoclopramide deve essere limitato al trattamento di seconda linea di nausea e vomito post operatori accertati e alla prevenzione di nausea e vomito ritardati da chemioterapia.
In tutte le altre indicazioni, i rischi di reazioni avverse neurologiche superano i benefici. Inoltre occorre prestare particolare attenzione in relazione alle dosi e agli intervalli tra le dosi quando si somministra la metoclopramide ai bambini.
Infine, poiché sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cardiovascolari gravi associate alla metoclopramide, specie per via endovenosa, si deve prestare particolare attenzione alle popolazioni a rischio, tra cui gli anziani, i pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (incluso il prolungamento dell’intervallo QT), i casi di squilibrio elettrolitico non compensato, di bradicardia e i pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l’intervallo QT.
Conclusioni
Sono state modificate le raccomandazioni e le limitazioni d’uso come riportato di seguito.
Limitazioni della dose e della durata d’impiego
- La metoclopramide deve essere prescritta esclusivamente per l’uso a breve termine, rispettando le dosi e gli intervalli raccomandati tra le dosi, al fine di minimizzare i rischi di reazioni avverse neurologiche e di altra tipologia.
- Le dosi per via endovenosa devono essere somministrate sotto forma di bolo lento (in un lasso di tempo di almeno 3 minuti), per minimizzare il rischio di reazioni avverse, incluse reazioni di tipo cardiovascolare.
A causa del rischio di reazioni avverse associato a dosi elevate, sono state ritirate le forme farmaceutiche ad alto dosaggio.
Limitazioni alle indicazioni per l’uso
Pazienti adulti
- La metoclopramide è indicata per la prevenzione e il trattamento a breve termine di nausea e vomito, inclusi quelli associati a chemioterapia, radioterapia, interventi chirurgici ed emicrania.
- La dose massima nelle 24 ore è di 30 mg (o di 0,5 mg/kg di peso corporeo) per via orale, rettale, endovenosa o intramuscolare.
- La durata massima raccomandata del trattamento è di 5 giorni.
Pazienti da 1 a 18 anni
- L’uso della metoclopramide nella fasciad’etàchevada1a18annideve essere limitato esclusivamente alla terapia di seconda linea nelle seguenti indicazioni:
trattamento di nausea e vomito post operatori accertati (solo via endovenosa)
prevenzione di nausea e vomito ritardati indotti da chemioterapia (solo via orale ed endovenosa). - La dose raccomandata è di 0,1-0,15 mg/kg di peso corporeo, da ripetere al massimo tre volte al giorno. La dose massima nelle 24 ore è di 0,5 mg/kg di peso corporeo.
- Le soluzioni orali devono essere somministrate usando la siringa orale graduata appropriata, per garantire la precisione della dose.
Pazienti pediatrici (0-1 anno)
- La metoclopramide è controindicata nei bambini di età inferiore a un anno e non deve essere usata in alcuna circostanza a causa del rischio di reazioni neurologiche e di metaemoglobinemia.