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Venerdì, Marzo 31, 2023

L’uso di flecainide aumenta il rischio di neoplasie cutanee?

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I risultati di uno studio caso-controllo sembrano suggerire una relazione tra l’uso di flecainide, il noto antiaritmico, e un aumento del rischio di neoplasie cutanee, melanoma e non.
Lo studio, condotto sui registri nazionali danesi (periodo 2001-2018) e su due database sanitari spagnoli (database SIDIAP periodo 2005-2017; database BIFAP periodo 2007-2017), ha incluso in totale 288.562 adulti di età compresa tra 18 e 85 anni con una diagnosi di melanoma o cancro della pelle non melanoma, abbinati per età e sesso fino a 10 controlli.
L’analisi dei dati spagnoli ha rilevato un’associazione tra l’uso di dosi elevate di flecainide (dose cumulativa ≥200 g) e l’aumento del rischio di cancro della pelle non melanoma (Odds Ratio - OR BIFAP 1,42, limiti di confidenza al 95% da 1,04 a 1,93; OR SIDIAP 1,19, limiti di confidenza al 95% da 0,95 a 1,48), ma non del rischio di melanoma (OR BIFAP 0,82, limiti di confidenza al 95% da 0,25 a 2,73; OR SIDIAP 1,07, limiti di confidenza al 95% da 0,42 a 2,71).
Dai registri danesi è invece emerso che l’esposizione a dosi elevate di flecainide si associa a un aumento del rischio di entrambe le neoplasie cutanee (OR melanoma 1,97, limiti di confidenza al 95% da 1,38 a 2,81; OR cancro della pelle non melanoma 1,34, limiti di confidenza al 95% da 1,15 a 1,56).
Sebbene sia noto che molti farmaci antiaritmici hanno proprietà fotosensibilizzanti e la fotosensibilità è stata correlata a un aumento del rischio di tumori della pelle, i pochi studi che hanno valutato il rischio di cancro della pelle con l’assunzione di questi farmaci hanno portato a risultati contrastanti.
L’aumentato rischio di melanoma riscontrato in Danimarca ma non in Spagna potrebbe risiedere nelle differenze genetiche e fenotipiche tra le due popolazioni, oltre che in fattori ambientali come l’esposizione ai raggi UV.
La diversa pigmentazione cutanea, potrebbe rendere i danesi più inclini a scottature anche in seguito a livelli di esposizione alla luce solare inferiori rispetto agli spagnoli, aumentando il rischio di melanoma. Questo rischio potrebbe essere ulteriormente accentuato proprio con l’uso farmaci fotosensibilizzanti come la flecainide, spiegando in parte i risultati ottenuti.
Se confermato da ulteriori studi, l’inquadramento del cancro della pelle come possibile reazione avversa alla flecainide dovrebbe indurre i prescrittori a rafforzare tutte le misure di prevenzione e controllo nei pazienti trattati.

Reyes C, León-Muñoz L, et al. Flecainide and risk of skin neoplasms: results of a large nested case-control study in Spain and Denmark. Front Pharmacol 2022; DOI:10.3389/fphar.2022.1002451.

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