Inibitori della proteina chinasi

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Inibitori di pompa da non usare con gli inibitori della tirosin chinasi

L’uso di farmaci soppressori della secrezione acida gastrica sembra influire negativamente sulla sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule trattati con un inibitore della tirosin chinasi del fattore di crescita epidermico (EGFR-TKI) e si associa anche a un aumento dell’epatotossicità.
A suggerirlo è una revisione sistematica con metanalisi di 12 studi osservazionali che ha esaminato l’impatto degli inibitori di pompa protonica e degli H2 antagonisti sulla terapia con EGFR-TKI.
L’assunzione di farmaci soppressori dell’acidità gastri
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Inibitori della tirosin chinasi e reazioni gastrointestinali

Un’analisi di disproporzionalità condotta sul database di segnalazione spontanea della FDA ha rilevato una potenziale associazione tra gli inibitori della tirosin chinasi del linfoma anaplastico (alectinib, brigatinib, ceritinib, crizotinib, lorlatinib), indicati nel cancro al polmone non a piccole cellule, e disturbi gastrointestinali gravi.
Lo studio ha incluso un totale di 279 casi di ostruzione, perforazione e ulcerazione gastrointestinale associati a inibitori della tirosin chinasi del linfoma anaplastico raccolti tra gennaio 2011 e dicembre 2020.
Sono stati osser
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Lupus-like cutaneo e inibitori della tirosina chinasi

Un gruppo di ricercatori italiani ha descritto un caso di eruzione cutanea subacuta lupoide causata da erlotinib e peggiorata da osimertinib in un paziente con carcinoma polmonare non a piccole cellule.
Gli inibitori della tirosina chinasi-EGFR sono noti per provocare reazioni avverse cutanee, non di natura autoimmune ma legata al fatto che le cellule normali dell’epidermide esprimono l’EGFR.
Nel caso specifico invece si tratterebbe di una reazione su base immunologica, con la comparsa di un lupus eritematoso sottocutaneo subacuto, in assenza di sintomi sistemici.
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Se anche il cuore fa da bersaglio

Una articolo di revisione pubblicato dal New England Journal of Medicine fa il punto sulla cardiotossicità dei nuovi farmaci target antitumorali. Analizza in particolare alcuni classi e riporta interessanti esempi.

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Ipotiroidismo da inibitori delle proteinchinasi

L’impiego di sunitinib e sorafenib comporterebbe un rischio importante di ipotiroidismo. Lo suggerisce un’indagine di coorte che ha coperto oltre l’80% delle farmacie tedesche.

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