Sorafenib e disturbi visivi
Nella banca dati GIF sono presenti tre casi relativi a reazioni avverse a livello oculare da sorafenib, due nelle regioni GIF e uno dal Piemonte. Il primo caso, proveniente dalla Toscana, si riferisce ad un uomo di 61 anni che dopo 11 mesi dall’inizio del trattamento con sorafenib 200 mg/die sviluppa una trombosi vascolare retinica che migliora alla sospensione del farmaco. Il paziente assumeva contemporaneamente acido acetilsalicilico 100 mg/die. Nella scheda di segnalazione non sono presenti informazioni sulle patologie concomitanti.
Il secondo caso, proveniente dal Piemonte, riguarda un uomo di 72 anni che dopo 3 giorni di terapia con sorafenib per metastasi renali manifesta cecità in un occhio ed ipovisione nell’altro. Nono sono riportate informazioni circa l’esito della reazione, altri farmaci, patologie o eventuali condizioni predisponenti. Il terzo caso della Lombardia è relativo ad un uomo di 69 anni che assume sorafenib 800 mg/die per carcinoma renale e dopo 20 giorni di terapia manifesta abrasione corneale. A distanza di circa 6 mesi la reazione si risolve completamente.
Queste reazioni avverse non sono inserite nella scheda tecnica del farmaco. Nella letteratura internazionale e su altre banche dati (Micromedex, RxList, Clinical Pharmacology) non sono riportate informazioni su patologie a livello dell’occhio in associazione ad uso di sorafenib.
Relativamente al primo caso, l’uso di acido acetilsalicilico 100 mg induce a pensare all’esistenza di altre cause cardiovascolari predisponenti/determinanti della trombosi vascolare retinica. Una responsabilità del sorafenib potrebbe forse esserci invece nella “abrasione corneale”. Il sorafenib infatti, essendo un inibitore multikinasico, sembrerebbe essere anche un inibitore di EGFR. E’ stato stimato che tossicità oculari si verifichino, come effetto di classe, in circa un terzo dei pazienti sottoposti a terapia a base di inibitori di EGFR (es. erlotinib): tali reazioni avverse oculari possono essere classificate in manifestazioni palpebrali (per es., blefarite squamosa, tricomegalia, Meibomite), lacrimali (per es., sindrome da disfunzione lacrimale) e di altro tipo (per es., iridociclite, congiuntivite, alterazioni dell’epitelio corneale). Ulcerazioni della cornea sono state riferite molto raramente nei pazienti trattati con inibitori di EGFR come complicanza di infiammazioni mucocutanee [1].
- Basti S. Ocular toxicities of epidermal growth factor receptor inhibitors and their management. Cancer Nurs. 2007; 30: 10-16.