Lenalidomide, casi fatali e profilo generale di tossicità
La lenalidomide, in associazione con desametasone, è indicata per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.
A partire dal marzo 2008, data di immissione in commercio in Italia, fino al dicembre 2008, sono pervenute al GIF 42 segnalazioni di ADR da lenalidomide. Altre 62 segnalazioni sono presenti in Rete, in gran parte provenienti dal Piemonte (46 schede), per un totale di 104 segnalazioni, di cui 11 ad esito fatale (7 dal Piemonte, 2 dalla Lombardia e 2 dalla Liguria).
Tra i casi di decesso, 3 report non riportano cause specifiche della morte dei pazienti ed i segnalatori ritengono improbabile la responsabilità del farmaco. Altri due segnalazioni specificano eventi tumorali, che potrebbero essere risultati dalla progressione della malattia (cachessia e metastasi epatiche; cachessia e mielodisplasia). Nelle restanti segnalazioni la causa del decesso viene attribuita a svariate reazioni avverse, quali polmonite (2 casi), ictus ischemico, insufficienza renale acuta, shock settico, cardiopatia ischemica con paraparesi.
Analizzando il profilo generale di tossicità del farmaco, si osserva che le reazioni avverse più frequentemente segnalate per la lenalidomide sono state quelle ematologiche (39 ADR), in particolare neutropenia, trombocitopenia ed anemia, e quelle a carico dell’organismo in toto (20), principalmente febbre ed affaticamento. Numerose sono risultate le reazioni avverse cardiovascolari (17), delle quali alcune relative ad eventi tromboembolici, seguite da quelle gastrointestinali (16) e respiratorie (11). Si osservano inoltre un certo numero di reazioni avverse neurologiche (9), quali neuropatia, paresi, parestesia.
In una recente review [1] sull’uso della lenalidomide nel mieloma multiplo, si osserva come la neutropenia, la trombocitopenia e l’anemia si verifichino più frequentemente con l’uso dell’associazione lenalidomide+desametasone rispetto al solo desametasone (rispettivamente 39,4% vs. 6,3%, 18,4% vs. 5,7% e 17,0% vs. 6,3%).
Le reazioni avverse non ematologiche riscontrate più comunemente nel trattamento con lenalidomide e desametasone sono l’affaticamento (27,2%), l’astenia (17,6%), la costipazione (23,5%), i crampi muscolari (20,1%), la diarrea (14,2%) e i rash (10,2%). Altri eventi avversi, come nausea, vertigini, e dispnea sono meno comuni. Come per la talidomide, gli eventi trombotici o tromboembolici, includendo la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, hanno mostrato una frequenza abbastanza elevata (11,3%). L’incidenza di trombosi venosa nei pazienti trattati con lenalidomide e desametasone è risultata più alta in quelli riceventi contemporaneamente terapia con agenti eritropoietici (19,2% vs. 6,8%, P = 0,001). La lenalidomide sembrerebbe quasi priva di effetti sedativi e gli effetti neuropatici, comuni con la talidomide, sarebbero minimi.
I dati della segnalazione spontanea italiani sono sovrapponibili in gran parte a quanto riportato in letteratura. La maggior parte degli effetti indesiderati segnalati sono descritti nella scheda tecnica del farmaco come ADR comuni e non comuni. Alcuni però sono da considerare eventi inattesi ed includono: neoplasie (3 casi); ischemia intestinale (2) ed infarto miocardico (2), per i quali solo in un caso è stata definita l’origine trombotica; diverticolite (1); eritema multiforme (1). L’indicazione d’uso della lenalidomide costituisce un fattore di confondimento per alcune di queste reazioni avverse, in particolare quelle fatali e le neoplasie. Ulteriori indagini sarebbero quindi necessarie per chiarire la correlazione con tali eventi.
- Armoiry X. et al. Lenalidomide in the treatment of multiple myeloma: a review. J. Clin. Pharm. Ther. 2008, 33: 219-26.