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Mercoledì, Dicembre 1, 2004
Antiaggreganti piastrinici (ticlopidina, clopidogrel e abciximab) e reazioni ematologiche
Abbiamo più volte in passato parlato del problema delle reazioni ematologiche da antiaggreganti piastrinici, in particolare la ticlopidina. Nel resoconto del primo semestre 2004 è stato commentato in dettaglio il problema delle reazioni ematologiche da ticlopidina e clopidogrel a cui rimandiamo.
Le due tabelle sottostanti riportano i dati aggiornati a tutto il 2004 per gli antiaggreganti con almeno 10 segnalazioni, con la percentuale di segnalazioni riportanti reazioni ematologiche e il numero di segnalazioni ad esito fatale. Viene anche riportato il dettaglio delle reazioni ematologiche segnalate, suddivise come preferred term dell’OMS.
Cinque delle 10 trombocitopenie attribuite all’abciximab sono state segnalate nel 2004. Queste reazioni avverse sono comparse tutte in soggetti di sesso maschile in post-infarto.
L’insorgenza di trombocitopenia dopo assunzione di abciximab è nota in letteratura ed è riportata nel foglietto illustrativo del farmaco. Meno noto è invece il fatto che diverse trombocitopenie da abciximab non sono reali, ma piuttosto delle pseudotrombocitopenie. La pseudotrombocitopenia è data da un “falso positivo” dovuto a interazioni in vitro. Per escludere la pseudotrombocitopenia si raccomanda di separare i campioni di sangue in tre provette contenenti una EDTA (acido etilenediaminetetracetico), citrato e eparina. Una bassa conta piastrinica nella provetta contenete EDTA, ma non in quella contenente citrato e/o eparina indica una diagnosi di pseudotrombocitopenia (1).
Al contrario della trombocitopenia, la pseudotrombocitopenia non richiede trattamenti specifici o l’interruzione precoce del trattamento con abciximab.
In 4 importanti trial clinici è risultato che la frequenza di pseudotrombocitopenia è di 2,1% (117 su 5476 pazienti) per i pazienti trattati con abciximab e 0,6% (17 su 3079 pazienti) per i pazienti trattati con placebo. Di tutti i pazienti trattati con abciximab il 36,3% delle trombocitopenie diagnosticate si sono verificate essere delle pseudotrombocitopenie (2).
Le due tabelle sottostanti riportano i dati aggiornati a tutto il 2004 per gli antiaggreganti con almeno 10 segnalazioni, con la percentuale di segnalazioni riportanti reazioni ematologiche e il numero di segnalazioni ad esito fatale. Viene anche riportato il dettaglio delle reazioni ematologiche segnalate, suddivise come preferred term dell’OMS.
Principio attivo | N. segn | Pz. con reaz. ematol | % | Segn. ematol. ad esito fatale |
---|---|---|---|---|
ticlopidina | 494 | 226 | 45,7% | 16 (5 nel 2004) |
clopidogrel | 42 | 23 | 54,8% | 1 |
indobufene | 36 | 9 | 25,0% | 0 |
abciximab | 15 | 13 | 86,7% | 0 |
tirofiban | 15 | 11 | 73,3% | 0 |
dipiridamolo | 13 | 1 | 7,7% | 0 |
abcixi | clopido | dipiri | indob | ticlop | tirof | |
---|---|---|---|---|---|---|
AGRANULOCITOSI | 2 | 1 | 32 | |||
ANEMIA | 2 | 1 | 10 | |||
ANEMIA APLASTICA | 1 | |||||
ANEMIA EMOLITICA | 2 | |||||
ANEMIA EMOLITICA CON TAD NEGATIVO | 1 | |||||
ANEMIA MEGALOBLASTICA | 1 | |||||
ANEMIA NORMOCITICA | 1 | |||||
APLASIA MIDOLLARE | 13 | |||||
COAGULAZIONE INTRAVASALE DISSEMINATA | 1 | |||||
DEPRESSIONE MIDOLLARE | 4 | |||||
EMATOMA | 3 | 6 | 1 | |||
EMORRAGIA NS | 2 | |||||
EMORRAGIA RETROPERITONEALE | 1 | |||||
EPISTASSI | 1 | 1 | 2 | |||
GRANULOCITOPENIA | 4 | 1 | 49 | |||
LEUCOPENIA | 1 | 67 | ||||
LINFADENOPATIA | 2 | |||||
LINFANGITE | 1 | |||||
LINFOPENIA | 1 | |||||
MONOCITOSI | 1 | |||||
PANCITOPENIA | 9 | |||||
PATOLOGIA MIELOPROLIFERATIVA | 1 | |||||
PORPORA | 1 | 4 | 1 | 3 | 8 | 1 |
PORPORA TROMBOCITOPENICA | 1 | 7 | ||||
PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA | 1 | 14 | ||||
SINDROME UREMICO-EMOLITICA | 1 | |||||
TEMPO DI COAGULAZIONE: AUMENTO | ||||||
TROMBOCITOPENIA | 10 | 8 | 2 | 40 | 11 | |
TROMBOSI | 1 |
L’insorgenza di trombocitopenia dopo assunzione di abciximab è nota in letteratura ed è riportata nel foglietto illustrativo del farmaco. Meno noto è invece il fatto che diverse trombocitopenie da abciximab non sono reali, ma piuttosto delle pseudotrombocitopenie. La pseudotrombocitopenia è data da un “falso positivo” dovuto a interazioni in vitro. Per escludere la pseudotrombocitopenia si raccomanda di separare i campioni di sangue in tre provette contenenti una EDTA (acido etilenediaminetetracetico), citrato e eparina. Una bassa conta piastrinica nella provetta contenete EDTA, ma non in quella contenente citrato e/o eparina indica una diagnosi di pseudotrombocitopenia (1).
Al contrario della trombocitopenia, la pseudotrombocitopenia non richiede trattamenti specifici o l’interruzione precoce del trattamento con abciximab.
In 4 importanti trial clinici è risultato che la frequenza di pseudotrombocitopenia è di 2,1% (117 su 5476 pazienti) per i pazienti trattati con abciximab e 0,6% (17 su 3079 pazienti) per i pazienti trattati con placebo. Di tutti i pazienti trattati con abciximab il 36,3% delle trombocitopenie diagnosticate si sono verificate essere delle pseudotrombocitopenie (2).
Bibliografia:
- Product Information: ReoPro(R), abciximab. Eli Lilly and Company, Indianapolis, IN, 12/2003
- Sane DC, Damaraju LV, Topol EJ et al: Occurrence and clinical significance of pseudothrombocytopenia during abciximab therapy. J Am Coll Cardiol 2000; 361(1):75-83