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Domenica, Luglio 5, 2015

Statine e perdita della memoria

La segnalazione che l’impiego di statine sia associata a episodi di perdita della memoria non trova riscontro in uno studio retrospettivo condotto presso l’Università della Pennsylvania che, per fare chiarezza, ha utilizzato le cartelle cliniche in cure primarie raccolte in oltre 25 anni dal registro elettronico britannico Health Improvement Network. Sono stati messi a confronto 482.543 soggetti in trattamento con questa classe di farmaci, 482.543 soggetti di controllo e 26.484 in trattamento con altri ipolipemizzanti.

Un episodio di perdita di memoria entro 30 giorni dalla prima esposizione al farmaco si è verificato con frequenza maggiore rispetto ai soggetti di controllo sia in chi assumeva statine (odds ratio 4,40, limiti di confidenza al 95% da 3,01 a 6,41) sia in chi assumeva altri ipolipemizzanti (odds ratio 3,6, limiti di confidenza al 95% da 1,34 a 9,7) senza differenze fra i 2 gruppi che avevano assunto farmaci (odds ratio 1,03, limiti di confidenza al 95% da 0,63 a 1,66).

Lo studio è stata completato da un indagine con disegno cross-over su un numero più limitato ma comunque consistente di pazienti (n=68.028) in cui non è stata identificata alcuna relazione tra esposizione alle statine e perdita della memoria prendendo a riferimento 4 momenti della storia clinica individuale: il primo comprendeva il mese precedente l’evento, gli altri 3 includevano periodi sempre di 30 giorni ma più remoti.

La perdita di memoria è un effetto associato quindi a tutti i farmaci ipolipemizzanti ovvero, più verosimilmente, è riconducibile alle caratteristiche dei pazienti trattati, con ogni probabilità affetti da disturbi cerebrovascolari, e dunque, in ultima analisi, sarebbe dovuto a un errore metodologico detection bias.

Strom BL, Schinnar R, et al. Statin therapy and risk of acute memory impairment. JAMA Intern Med 2015; doi: 10.1001/jamainternmed.2015.2092.

80.211.154.110