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Martedì, Giugno 20, 2017

Rischio di infarto del miocardio con i FANS

Una revisione sistematica coordinata dai ricercatori dell’Università di Montreal segnala, sulla base di una metanalisi di 8 studi canadesi, finlandesi e britannici, un aumento del rischio di infarto del miocardio, dose-dipendente e massimo nel primo mese di assunzione con gli antinfiammatori non steroidei. I dati sono stati ricavati da 8 archivi sanitari o registri di prescrizioni relativi alla popolazione generale o anziana (446.763 soggetti coinvolti, 61.460 con storia di infarto del miocardio).

L’assunzione di un antinfiammatorio per una settimana o più aumentava il rischio di infarto in misura variabile secondo il farmaco usato ma senza una netta differenza tra FANS tradizionali e inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (celecoxib odds ratio 1,24, limiti di confidenza al 95% da 0,91 a 1,82; ibuprofene 1,48, da 1 a 2,26; diclofenac 1,5, da 1,06 a 2,04; naprossene 1,53, da 1,07 a 2,33; rofecoxib 1,58, da 1,07 a 2,17).

Un’assunzione più prolungata non aumentava proporzionalmente il rischio, mentre lo aumentava il crescere del dosaggio giornaliero.

E’ generalmente accettato che gli antinfiammatori non steroidei per bocca possano aumentare il rischio di infarto del miocardio, ma la rarità dell’evento non consente di fare ricorso a studi clinici disegnati ad hoc per stimarne l’entità e gli studi già disponibili per valutare il profilo di sicurezza escludevano i pazienti con rischio cardiovascolare elevato. Anche uno degli studi clinici più ampi sulla questione, il PRECI- SION (Prospective Randomized Evaluation of Celecoxib Integrated Safety vs Ibuprofen Or Naproxen) ha individuato un aumento del rischio di eventi cardiovascolari sia con gli inibitori selettivi della ciclossigenasi sia con i FANS tradizionali, ma con il limite di aver analizzato un popolazione di pazienti con artropatia trattati cronicamente anziché di utilizzatori sporadici e senza il confronto con il placebo.

Questa metanalisi evidenzia che tutti gli antinfiammatori aumentano il rischio di infarto, specialmente nel primo mese d’uso e a dosaggi alti. Per quanto riguarda l’AIFA,  esiste una indicazione a prescrivere con cautela i dosaggi elevati di anti COX-2.

 

Bally M, Dendukuri N, et al.Risk of acute myocardial infarction with NSAIDs in real world use: bayesian meta-analysis of individual patient data. BMJ 2017;357:j1909. DOI: 10.1136/bmj.j1909.

e-mail ricercatore: michele.bally.chum@ssss.gouv.qc.ca

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